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martedì, Maggio 6, 2025
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L’identità perduta di Arezzo

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C’è una città incredula per i risultati delle elezioni.
Arezzo, dopo il crollo di Bancaetruria che ha coinvolto tanti aretini creando sfiducia e malessere; dopo i fallimenti di aziende leader come la Del Tongo, la Cantarelli per arrivare all’Arezzo Calcio, minando l’identità stessa di questa città, bene, dopo tutto questo non siamo riusciti nemmeno ad imporre un candidato vero di questa città (e tantomeno del PD).

Sì perché chi va in parlamento, a prescindere dallo schieramento politico, non ha radici aretine, sono immigrati come il forzista Maurizio D’Ettore o la brava Tiziana Nisini che secondo noi si trova coinvolta in un gioco più grande di lei (o meglio in una squadra che non la merita perché la sua moderazione rischia di venire stravolta da un insano estremismo).
Addirittura il merito della sua elezione se l’è preso il sindaco guerriero che tra il serio ed il faceto gli ha detto che trovandosi in un bar vicino al parlamento ha preso un caffè pensando a lei e questo gli ha portato fortuna.
Ora lo chiameremo il mago Ghinelli!
(mago fai una magia,però, fai sistemare le buche in città che altrimenti sembra Roma)

Certo c’è Chiara Gagnarli del m5stelle che almeno è nata a Castiglion del Lago, ma Arezzo Arezzo non è riuscita ad esprimere nemmeno un botolo ringhioso.
C’era Donati, ma più che ringhioso miagolava ed ora nel PD spuntano tutte le critiche più feroci che saranno riassunte nel comitato di lunedì prossimo.
Ma come ha dichiarato ieri il prof. Cacciari, dove erano tutte queste anime belle che fino a ieri dentro il partito non hanno mai osato contrastare un arrogante pifferaio che li stava portando al macello?

Certo, tutto sta cambiando con una velocità impressionante, anche le nostre coscienze.
Ed allora ci si chiede: dove siamo andati a finire.
Come è potuto succedere?
Dove è andato a finire tutto quello che ci sembrava così prezioso, dove sono i nostri sogni, dove sono le persone che ci davano fiducia e ci facevano sognare una società più giusta e solidale.
E dov’è finito il nostro mondo?

Perché noi abbiamo bisogno di politici coi coglioni ma non di politici coglioni!

P.S. non abbiamo parlato della Boschi, l’unica aretina di Laterina, bocciata dal suo stesso paese, e spedita in Alto Adige perché più lontano rischiava di sconfinare, non l’abbiamo nominata perché ogni volta a noi de l’Ortica ci viene l’orticaria.

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Luciano Petrai
Luciano Petrai
Di professione “curioso”, ha attraversato negli anni ’80 le speranze ecologiste collaborando attivamente con gli Amici della Terra – Italia. Ha cavalcato le delusioni politiche e sociali attraverso una buona dose di auto-ironia e di sarcasmo. Attualmente fa parte della redazione del periodico “Essere” ed esprime note e lazzi in una frequentata pagina facebook . Ed ora l’esperienza ne “L’ortica” per continuare a pungere divertendosi.
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