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martedì, Aprile 2, 2024
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Appello ad Alessandra

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Continua il nostro viaggio negli stadi italiani al seguito dell’Arezzo calcio. Questa volta tentiamo di entrare proprio al Città di Arezzo, cuore del tifo amaranto, in occasione di Arezzo-Como.
CONTESTO: bolgia infernale e lunghissime file che assediano il contanier predisposto come botteghino. In pratica c’era gente che provava a entrarci anche dal tetto. Arriviamo alle 16:00 e veniamo subito risucchiati dalla coda, che scorre molto lentamente sotto il sole a una temperatura esterna di 35 °.
Tutti apiccicati uno all’altro, sudati fradici, con l’alito che rimanda alla nana ancora non del tutto digerita.
Solo il giramento di ova produce un fresco venticello che allieta i presenti. Sì, l’inferno per il tifoso, colpevole di non aver fatto l’abbonamento, deve essere così.
Emblematico il dialogo tra il tifoso e la cassiera.
TIFOSO: “Vorrei 2 biglietti per adutli registrati, 1 non registrato, 2 minorenni registrati e un bambino piccolo”.
CASSIERA: “Andiamo per ordine: quando sono nati i bambini?”
TIFOSO: “Un attimo. ALESSANDRA (presunta moglie fuori fila) quando sono nati i cittini?” Alessandra risponde.
CASSIERA: “Sono già venuti allo stadio?”
TIFOSO: “Aspetti. ALESSANDRA l’anno scorso siete venuti allo stadio?” Alessandra risponde.
CASSIERA: “Il bambino piccolo come si chiama di cognome?”
TIFOSO: “ALESSANDRA come si chiama il picino?” Alessandra risponde.
(ad libitum)
EPILOGO: facciamo appello a tutte la Alessandre d’Italia. NON mandate i mariti a fare la file per i biglietti nominali, venite voi direttamente. Se perde tutti meno tempo. Promettiamo che non ve se tocca il sedere. Ci si guadagna tutti.

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Luca Salvadori
Luca Salvadori
Aretino di nascita e imolese per amore, divide la sua fede in parti uguali tra: Italia (qualsiasi sport), Arezzo calcio, U.S. Sampdoria, Chiesa Cattolica, Quartiere di Porta Sant'Andrea, Cesa in Valdichiana, Bassolà (quartiere degli Oci senza frontiere). Il tutto con grande equilibrio e faziosità.

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