Spoiler: se siete delicatini, tappatevi le orecchie (o meglio, gli occhi).
Un giro a Cortona?
Panorama mozzafiato, stradine da Instagram, vino che canta … e, sorpresa, la nuova mostra permanente di Schizzi Spray del Rincretinito Anonimo™.
Ecco il catalogo (visibile anche nelle foto):
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“Tourist go home!” – calligrafia da prima elementare, ortografia da sbronza di mezzogiorno.
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“Fuori i B&B!” – peccato manchi la firma “Comitato Malox per Stomaci Delicati”.
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“Stop Airbnb — La vita lenta ha rotto le … palle!” – l’ha scritta di corsa, si vede che aveva fretta di andarsene a fare apericena.
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“No more gentrification – Poggio libero” – perché in inglese fa più figo, ma poi “gentrification” lo scrivi a stento.
Insomma: slogan, zero fantasia, murature medievali ridotte a lavagnette da sfogo ormonale.
E qui partono i bestemmioni (figurati, in senso giornalistico):
‘Sto genio dello “street‑ranocchio”, invece di farsi una tisana e leggersi un libro, decide di sfogare la bile spruzzando vernice sulle pietre medievali. Complimenti vivissimi! È come se uno, per protestare contro il traffico, inchiodasse la bici in mezzo all’Autostrada del Sole.
Il Sindaco si leva i guanti bianchi
Luciano Meoni, sindaco in carica e con la pazienza sotto i tacchi, ha trasformato Facebook in un ring:
«Dopo le prime scritte nel centro storico ho pensato di non dare pubblicità a dei dementi. Oggi si sono moltiplicate: purtroppo i cretini ci sono, gente malata che non sa come impegnare il proprio tempo! Chiedo a tutti di segnalarmi in modo riservato chi compie questi orribili e ignobili gesti. Poi qualcuno pagherà i danni. Grazie a chi vorrà collaborare.»
Traduco in dialetto: “Citti, chi l’ha fatto c’ha la sveglia nel culo; dateme nomi e cognomi e poi gni faccio passare la voglia de fare il Banksy dei poveri”.
Traduzione libera: “Ragazzi, l’avete fatta fuori dal vaso e ora il conto ve lo porto io, con allegato l’IBAN del Comune.”
Over tourism o “over coglionaggine”?
È vero, Cortona pullula di B&B, affitta‑camere, case vacanze—più alberghi che piccioni. Però imbrattare i muri patrimonio di tutti è come curare il mal di denti con la mazzetta da muratore. Nel 2023 ci sono state 400 mila presenze? Bene, fateci un pensierino: sono soldi freschi che pagano stipendi, affitti e, udite udite, anche la vernice che adesso servirà per riverniciare quei muri.
Voletei aprire un dibattito serio? Piazzate un tavolo pubblico, non una bomboletta.
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Costo del vandalismo: una manciata di euro di vernice + multa salata + figuraccia internazionale da “graffitaro dei poveri”.
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Beneficio percepito: zero, anzi sottozero: ora tutti parlano di quanto siete bischeri.
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Le telecamere? Sono già lì che zoomano sulle vostre bravate. Quando vi pescheranno, alla voce “esperienza lavorativa” potrete aggiungere: “Ho girato un documentario sulle idropulitrici municipali, ruolo: attore‑protagonista in panni umidicci”.
Morale della favola (amara):
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Il turismo dà noia? Discutiamone civilmente, magari davanti a un bicchiere di Syrah locale.
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Verniciare i muri? Fa solo incazzare gli abitanti, ingrassare il conto del ferramenta e far sembrare l’autore un coglione cosmico.
Intanto le telecamere frugano fotogrammi come la nonna che cerca l’ago nel pagliaio: prima o poi salta fuori la faccia del “Picasso col compressore”. E quando lo beccano, tra multa, ripristino e figuraccia globale, gli passerà subito la voglia di fare il Robin Hood anti‑turisti.
E adesso, cari spray‑eroi, dal polso facile disintossicatevi: fate due passi, respirate l’aria buona della Valdichiana, e se proprio vi prude la mano… prendete un quaderno e scriveteci sopra “Basta turismo!” all’infinito. È terapeutico, ecologico e non rovina il travertino di nessuno.
Fine dello sfottò. (Per ora.) Ma si spera anche della vernice selvaggia.