Nell’enciclica Divini Redemptoris di Pio XI si afferma con decisione che il sistema economico bolscevico non potrà produrre risultati concreti in ambito economico, poiché fonda la propria politica sull’illusione di portare benessere, ordine e felicità a un mondo sconvolto dalle dinamiche del capitalismo.
Tuttavia, questo non è altro che un vano ciarlatanismo: si sposta l’attenzione sui diritti e sulla giustizia sociale, ma è come camminare bendati lungo un sentiero. Si può forse fare qualche passo avanti nella risoluzione di singoli problemi sociali o di integrazione, ma non ci si accorge che si sta precipitando verso un abisso di disordine, povertà e conflitto, senza giungere a una vera soluzione.
È come seguire un pifferaio magico che, invece di salvare, conduce verso la rovina: trasformando speranze in illusioni, case in gabbie, automobili in fardelli, vite in cenere.
Dietro l’apparente nobiltà di concetti come democrazia, civiltà e giustizia sociale si cela spesso un’utopia astratta. Il vero problema sta nel rendere concreti e risolvibili questi ideali nei loro aspetti specifici. E ciò è possibile solo quando il sistema economico è ordinato e bilanciato.
Come una botte che, per contenere buon vino, ha bisogno di un colpo al cerchio e uno all’asse, così anche la società necessita di equilibrio per proseguire sul cammino della civiltà. Ma questo equilibrio è impossibile da raggiungere se si procede a occhi bendati.
Come al Saracino …Botti da orbi