Sì, certo, abbiamo un nuovo Papa. Ma non tutti sanno che nella storia della Chiesa abbiamo già avuto un vero “Papa nero”: Gelasio I.
Di origine africana, Gelasio fu una figura centrale nella definizione dei rapporti tra potere spirituale e potere temporale. A lui si deve la celebre distinzione tra regalis potestas (il potere temporale, affidato all’imperatore) e auctoritas sacrata pontificum (il potere spirituale, spettante al Papa, successore del vescovo di Roma, Pietro). Secondo questa visione, l’autorità spirituale è superiore a quella politica.
Siamo nell’anno 492, il primo marzo, quando Gelasio I – descritto come un uomo dalla pelle scura – viene eletto pontefice in un momento di grandi tensioni teologiche, nel pieno dello scisma di Acacio. Si discuteva della doppia natura di Cristo: umana e divina, entrambe distinte ma coesistenti, contro chi sosteneva l’esistenza della sola natura divina.
Oggi i media ci avvicinano fisicamente al Papa, ci portano la sua immagine ogni giorno. Ma, paradossalmente, rischiano di allontanarci da quella dimensione spirituale profonda, interiore, che è essenziale per vivere davvero il messaggio universale della Chiesa e unirsi al Papa in un abbraccio autentico e condiviso.
Certo, è innegabile che la potente Chiesa cattolica americana – la più ricca al mondo – abbia avuto un ruolo determinante nell’elezione del nuovo pontefice. Come avevo previsto: un vero “Leone”!