Cronache dalla rivoluzione robotica che nessuno aveva chiesto
Altro che Terminator o i robot simpatici dei cartoni animati. Stavolta ci siamo dentro sul serio. In Cina, due tecnici stavano armeggiando tranquilli su un robot umanoide — uno di quelli con l’IA e l’aria da “so tutto io” — quando l’automa ha deciso che ne aveva abbastanza.
Morale: uno dei due poveri cristi avrebbe potuto rimediare un pugno in faccia da manuale, roba da lasciare il segno (precisamente uno zigomo aperto). L’altro, non per gelosia ma per pura statistica, l’altro preso a calci negli stinchi. Il robot ha inscenato una mini-rivolta in piena officina. Dopo qualche secondo di lotta libera versione meccanica, la situazione è tornata sotto controllo. Ma la domanda resta: che diamine è successo?
I portavoce della società — evidentemente esperti in arrampicata sugli specchi — hanno spiegato che il robot era dotato di sistemi di autoconservazione bellica. In pratica, l’umanoide si difende da solo, anche se nessuno gli ha dichiarato guerra. E pazienza se per farlo ha ignorato la mitica Prima Legge di Asimov, quella che dice “un robot non deve far male a un essere umano”. A quanto pare, questo robot non l’ha letta. Oppure l’ha letta e ha pensato: meh, troppo anni ‘50.
Insomma, altro che le mie storie assurde con le briceautinome, i figli tridimensionali, i viaggi nel tempo al contrario e i caschi ben… lasciamo stare. Qui la fantascienza ha fatto le valigie e ci ha lasciato da soli con l’orrore della tecnologia che ci prende a botte. E sinceramente? Comincio a rivalutare i tostapane.