Aveva aggredito la moglie, le aveva tagliato una ciocca di capelli e, all’arrivo dei carabinieri, si era scagliato anche contro di loro, ferendone due. Protagonista un 30enne di origine tunisina, arrestato in flagranza e ora sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Una decisione che ha destato stupore: l’uomo sconterà la misura nella stessa casa in cui si è consumata la violenza, e convivendo con la donna che ha picchiato. Lei ha dato il suo consenso al rientro del marito.
Nonostante la violenza e la gravità dell’episodio, il giudice ha convalidato l’arresto e stabilito i domiciliari, considerando anche la volontà della moglie di accogliere il marito in casa. Una scelta che inevitabilmente accende il dibattito su tutela, giustizia e sicurezza domestica.
Aveva aggredito la moglie e ferito due carabinieri: ai domiciliari a casa con lei
Dopo l’arresto per una violenta aggressione, il giudice dispone i domiciliari nell’abitazione dove si sono svolti i fatti. La moglie dà il consenso
Se la prossima volta l ammazza di chi è la colpa? Vergogna.
Queste sono solo donnette. Il giudice probabilmente alla sentenza era strafatto come le leggi italiane. Se sei persona seria e onesta basta un non nulla che sono pronti a darti alle gambe, anche per un parcheggio a pagamento che non ai fatto. Mentre se ti comporti come questo signore che alla donnetta può fare quello che le pare perché lei protegge ma ferire forze dell’ordine è veramente intollerabile.
Al giudice 110 e lode.