Se pensavate che la scena più pericolosa in una gelateria fosse un cono che cade per terra, preparatevi a ricredervi. Ad Arezzo, tre ragazzi più un minorenne per rendere il tutto ancora più edificante, lo scorso primo di aprile , poco prima delle 19, alla gelateria Yogorino, hanno trasformato una tranquilla serata a base di gelato in un film d’azione di serie B.
L’obiettivo? Braccare un coetaneo che aveva avuto la brillante idea di rifugiarsi nel bagno del locale. E siccome le buone maniere non sono più di moda, i nostri eroi hanno deciso di seminare il panico tra i clienti, tra cui famiglie e bambini, costringendo persino il titolare ad armarsi di un coltello da cucina (per difendersi, non per affettare il gelato).
Ma la ciliegina sulla torta – anzi, sulla coppetta – arriva con il lancio di una bottiglia, che sfiora la testa di un neonato. Già, perché per questi luminari della convivenza civile, il concetto di “cautela” è evidentemente troppo complicato.
Le forze dell’ordine sanno chi sono, perché, a quanto pare, il quartetto è abbonato ai problemi di ordine pubblico. Facce note, nomi conosciuti, scenari già visti. Il tutto con la regolarità di un abbonamento Netflix, ma senza il tasto “Annulla sottoscrizione”.
Nel frattempo, gli avventori della gelateria si chiedono se, la prossima volta, oltre alla panna, convenga chiedere anche un casco.