Dropy era un uomo sulla sessantina, né grasso né robusto, con capelli crespi imbiancati dall’età. Uno di quelli dediti al proprio lavoro, ma senza particolari responsabilità familiari. Ex impiegato della pubblica amministrazione, trascorreva il tempo libero assistendo alle partite di football americano. Tifava per i Buffalo Bills, ma in realtà non ci capiva un’acca, neanche minuscola. Aveva qualche problema di vista, ma questo non giustificava le sue carenze intellettive.
Circa trent’anni prima, dopo aver visto un film di James Whale tratto dal romanzo di H.G. Wells, tornando a casa si convinse di essere diventato invisibile.
Era talmente buffo con questa sua convinzione che, talvolta, si intrometteva tra due persone impegnate in un’accesa discussione, finendo per ricevere qualche sganassone. Tornava a casa sanguinante o con dei lividi in faccia, ma era felice di essere invisibile. Anche quando si guardava allo specchio e vedeva i segni delle botte, pensava che gli altri non potessero notarli.
Col passare del tempo, la gente iniziò ad accorgersi delle sue stranezze. Gli amici smisero di salutarlo, non aveva rapporti sessuali normali e si rifugiava in un onanismo mentale che lo portava a certi eccessi. Iniziò a viaggiare nudo, sia in casa che per strada, come i cosiddetti “matti africani”. Tuttavia, non turbava nemmeno il pubblico pudore: era talmente minuscolo che nessuno sembrava farci caso. Solo quelle due fette di soprassata che si metteva davanti agli occhi davano agli altri la possibilità di evitarlo… o almeno così credeva lui.
Un giorno, camminando lungo la 12th Avenue di New York, gli venne voglia di acquistare un biglietto per Orchard Park. Si era anche preparato due panini, ma, togliendosi le fette di soprassata dagli occhi, si accorse di essere in Italia. Nessuno lo considerava. Era una nullità indecente. Eppure, lui continuava a sentirsi invisibile…
Solo un familiare di terzo grado gli suggerì di mettersi dietro un comodo sipario. Da lì avrebbe potuto commentare il mondo da un piedistallo di ottusa presunzione.