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venerdì, Marzo 28, 2025
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Le imprese di “Pier del Turrino”: cavalli, cavalieri e catastrofi

Il gossip di Cesare Fracassi
Tra epiche battaglie, trovate geniali e incidenti memorabili, la storia (quasi vera) di un cavaliere solitario e della sua cavalla dal talento esplosivo

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Capitolo I: il cavaliere “Pier del  “Turrino”

Al seguito di Buonconte da Montefeltro si unì un nobile guardiano e signore del valico del Turrino. La sua magione si trovava poco dopo l’attuale ristorante La Giostra; la strada, dopo l’attuale galleria, si dirigeva irta verso la sommità del cucuzzolo e portava a una torre, con un annesso di tre stanze, di cui una era adibita a stalla per la sua cavallina chiamata “Farfalla”. Aveva il suo orto e due preselli esposti verso Lignano. La zona era priva di acqua, ma lui, come tutta la zona di Castel Secco, dove ormai non c’era più da secoli nessun abitante, si era adattato a raccogliere l’acqua piovana in un grande vascone, sia per i campi che per la cavalla. Per l’acqua da bere si arrangiava: ogni due giorni, con delle bisacce di pelle di ciuco, andava a prenderla a Gragnone, al fiume.

Tutto era tranquillo, fino a quando Buonconte, passando da quella via con il suo drappello di cavalieri per unirsi alle difese aretine in previsione dell’assedio di quei traditori senesi alleati con Massa, sostò per qualche giorno presso Piero. Fu quasi costretto da quell’urbinate che gli disse:

“Che ce stai a fa’ tutto solo con questa bella cavallina in questo cucuzzolo? ‘Un sai che a ‘Rezzo’ ci sono delle nardelle spettacolose e disponibili?!”Continua a leggere


Capitolo II:Pier del Turrino” a pranzo e Farfalla a scoppio

Arrivati ad Arezzo, ai cento cavalieri al seguito di Buonconte fu trovato alloggio presso la locanda di Tonio, “I 7 Cameroni”, famosa per i suoi piatti succulenti. Serviva pantagane in umido con contorno di missulini di campo lessi, una ricercatezza per i futuri combattenti, i quali, con una fiatata a contatto ravvicinato con il nemico, avrebbero potuto stendere una decina di fanti.

Pier, intanto, aveva già cambiato tre volte il pannolone a Farfalla e aveva finito i ricambi. Ebbe però un’idea geniale: prese una pietra e la infilò nel deretano della cavalla, turandola con pezzi esterni delle pezze usate precedentemente.Continua a leggere

Capitolo III: arrivano i massanesi

Era il 1° giugno 1288. Alcune rocche e torri nella Val di Chiana – Sinalunga, Lucignano, Pozzo, Marciano – erano state conquistate in precedenza. Le truppe di quei voltagabbana, ex ghibellini e ora guelfacci, si accamparono in quelle semi-alture che vanno da Montagnano al Tegoleto. Ventisei anni prima, i cavalieri aretini erano corsi in aiuto loro, quando Firenze mosse contro la città del Palio.

Intanto Pier aveva conosciuto Ermelinda, una giovane donna di 15 anni e sette mesi, carnagione bianco latte, capelli biondi e occhi celesti come il cielo, e due pocce grosse e dure come il marmo, con un’aureola degna di Saturno. Un posteriore in cui ci si poteva apparecchiare in caso di un picnic.Continua a leggere

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Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.
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