Finalmente, dopo numerose segnalazioni, l’erba all’anfiteatro è stata tagliata, ma il parco resta ancora chiuso. Nel frattempo, colgo l’occasione per raccontarvi una storia di battaglie e dominazioni che ha segnato profondamente la nostra storia: la Battaglia di Scannagallo.
I Medici, sì, proprio loro! Nel 1472 si avvalsero delle abilità militari di Federico da Montefeltro, conte di Urbino, per assediare Volterra e conquistarla in nome di Lorenzo il Magnifico. Per questa vittoria, Federico fu insignito del titolo di Duca.
Questo episodio è un esempio significativo di come, dopo il XIV secolo, molte città e piccole signorie italiane preferissero affidare la guerra a milizie straniere piuttosto che mantenere un esercito proprio, una scelta strategica che ricordava un’appalto di guerra. Analogamente, oggi vediamo enti come Comuni, Regioni e Stati centrali esternalizzare servizi e opere pubbliche.
Ma torniamo ai Medici. Per espandere il loro dominio, mancava ancora una conquista cruciale: l’indipendente Repubblica di Siena. Nel 1554, un esercito ispano-mediceo, guidato da Gian Giacomo de’ Medici e finanziato da Carlo V, Imperatore del Sacro Romano Impero, mosse contro le truppe senesi.
L’esercito senese, comandato dall’esiliato Piero Strozzi, era composto da circa 14.000 fanti e 1.000 cavalieri, in gran parte francesi, corsi e persino turchi. Tuttavia, questi soldati, mal pagati a causa della crisi economica senese, si trovarono in grave difficoltà.
La battaglia si svolse in un fossato asciutto che divideva i due schieramenti. Proprio lì, per errori strategici e sotto il fuoco devastante dei cannoni fiorentini, i francesi, soprannominati “galletti”, furono falciati in gran numero. Quel luogo, già noto come “Scannagallo”, sembrava predestinato a quel tragico epilogo.
La sconfitta fu inevitabile. Siena, dopo cinque anni di resistenza, cadde infine sotto la signoria di Firenze, sancendo un altro tassello nel mosaico del potere mediceo.
Questa storia ci ricorda quanto le strategie, le alleanze e persino i luoghi scelti possano segnare il corso della storia, lasciando nomi e memorie incisi nel tempo.