Il Governatore Giani torna al centro delle critiche per l’ennesimo buco nel bilancio della sanità pubblica toscana, che anche quest’anno segna un deficit di 251 milioni di euro. Nonostante le promesse di miglioramento, il sistema sanitario regionale continua a scontrarsi con gravi disservizi, una cronica carenza di personale medico e paramedico, lunghe attese per visite e interventi, e una gestione che sembra sempre più lontana dall’essere virtuosa.
La fusione delle ASL, presentata anni fa come una misura per semplificare e razionalizzare il sistema, non ha portato ai risultati sperati. Anzi, ogni anno il copione si ripete: buchi nel bilancio e perdite che gravano sulle spalle dei cittadini. Le cosiddette “Aree Vaste”, istituite per migliorare l’efficienza, sono diventate invece sinonimo di complessità e disorganizzazione.
È inevitabile chiedersi: chi paga per tutto questo? La risposta è sempre la stessa. I cittadini toscani sono chiamati a mettere mano al portafoglio per copr ire i danni causati da una gestione discutibile. Politici e manager, spesso legati alla sinistra toscana, non sembrano in grado di gestire adeguatamente risorse e personale, eppure nessuno di loro si assume le responsabilità. Le dimissioni o i licenziamenti sembrano parole tabù.
Nel frattempo, la sanità pubblica toscana, un tempo considerata un modello, appare oggi sull’orlo del collasso, con un sistema che fatica a garantire ai cittadini un servizio adeguato. Il futuro richiede scelte coraggiose, ma anche un’assunzione di responsabilità che, finora, è mancata.
Ora sistema tutto il Direttore messo lì da Giani!
I numeri sono numeri. Niente da eccepire. Il buco non dipende dalla estensione delle ASL e infatti nelle Marche c’è una sola ASL. Competenza e attaccamento ai beni collettivi scarseggiano in tutta Italia. Comunque Roberto vai avanti e grazie