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venerdì, Marzo 7, 2025
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Le tasse ad Arezzo dopo la vendita a Firenze (1400)

Il gossip di Cesare Fracassi
Tasse e decadenza

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Nel 1400, ad Arezzo, vi erano numerose gabelle, ovvero imposte, riscosse direttamente dal Camerlengo, l’amministratore della comunità aretina, per tutta la vasta diocesi. Tra le principali tasse si annoveravano:

  • La gabella delle porte della città e dei paesi
  • La gabella sui molini del grano
  • La gabella sulle bocche (imposta per ogni membro della famiglia, mirata a limitare la prole)
  • La gabella sugli orti in città
  • La gabella sul bestiame
  • La gabella sui passeggeri in transito alle dogane di Monte San Savino, Ciggiano, Oliveto, Monterchi, Anghiari, Pieve Santo Stefano, Campi e Rassina
  • La gabella sul grano, sulle greggi, sulla farina, sul pane cotto
  • La gabella sui pesi e sulle misure utilizzate, sui banchi per la vendita al pubblico e persino per le cause legate a dispute civili

Tali imposte, che gravavano pesantemente sulla popolazione, contribuirono a frenare la crescita economica della comunità aretina, pur favorendo i commercianti e i proprietari terrieri strettamente legati al potere di Firenze. Questo sistema di tassazione e il controllo economico esercitato da Firenze portarono a un drammatico calo demografico: nel 1737 la popolazione di Arezzo si era ridotta a soli 6.000 abitanti.

Le porte di Arezzo nel XV secolo

Agli inizi del XV secolo, la città era dotata di quattro porte principali:

  1. Porta di Santa Croce (nota anche come Porta Crucifera)
  2. Porta Santo Spirito
  3. Porta San Lorentino, successivamente ricostruita con i bastioni per ordine di Cosimo I
  4. Porta Tarlati, che sboccava presso la torre omonima, situata non lontano dall’attuale cimitero comunale, nell’avvallamento tra il Duomo e la cittadella fortificata della Fortezza

I trasporti commerciali

Tutte le partenze dei trasporti commerciali avevano origine da Piazza San Francesco. Da qui, i carri e le merci proseguivano lungo via San Vito (oggi via Cavour), imboccando la vetus Cassia in direzione di Firenze.

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Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.
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