Archimede Pitagorico è il personaggio dei fumetti Disney che il nostro disegnatore Guido Martina ha creato unendo due grandi figure: il matematico di Samos, Pitagora, e lo scienziato siracusano Archimede. Quest’ultimo è famoso anche per il calcolo del rapporto tra la circonferenza e il diametro, un valore che comunemente chiamiamo “pi greco”. Tuttavia, qualcuno suggerisce che questo rapporto dovrebbe essere chiamato “C italiano”, poiché il simbolo greco “π” è solo l’iniziale della parola “circonferenza” in greco.
Ma c’è un altro interessante collegamento tra il mondo della scienza e la letteratura mondiale, che potrebbe avere radici italiane. Vi siete mai chiesti perché William Shakespeare ha ambientato molte delle sue opere in Italia?
Secondo una teoria affascinante, potrebbe essere esistito un certo Michelangelo Florio, nato a Messina nel 1564. Sua madre, di cognome Crollalancia, era una figura di rilievo. Pare che Michelangelo abbia vissuto a Verona, dove conobbe una giovane di nome Giulietta di cui si innamorò. Tuttavia, per sfuggire al tribunale dell’Inquisizione, fu costretto a rifugiarsi in Inghilterra. Curiosamente, il cognome “Crollalancia” si traduce in inglese come “Shake-speare”.
Non solo: Michelangelo Florio aveva un cugino, morto in giovane età, di nome Giovanni, che in inglese si traduce “William”. Inoltre, Stratford, la città natale dell’inglese William Shakespeare, era il luogo dove viveva John Shakespeare, che ricoprì cariche pubbliche durante il regno di Maria la Cattolica. Questa stessa città sembra avere una sorprendente conoscenza di Verona, Padova, Milano, Siracusa e Messina. È solo una coincidenza o frutto di esperienze dirette?