Benvenuti a Policiano, il luogo dove l’assurdo incontra il reale, e i cartelli diventano l’ultima resistenza contro il degrado. Qui, tra strade che sembrano scenari post-apocalittici e infrastrutture degne di un documentario sul Medioevo, i cittadini hanno deciso di passare dal piagnisteo alla creatività. Ma non aspettatevi banali striscioni di protesta: i policianesi alzano il tiro con messaggi che gridano disperazione… ma con stile.
Avete presente quei marciapiedi che promettono sicurezza? A Policiano si trasformano in trampolini verso il nulla. Un salto nel vuoto, letteralmente. La SR71 intanto vi aspetta con il suo traffico frenetico e quel brivido in più dato dall’improvvisa consapevolezza che “pedonale” è un concetto relativo. Un cartello potrebbe forse dire: “Attenzione, fine dei sogni a pochi metri.” Ma tranquilli, non è un bug, è una feature.
Il parcheggio del cimitero, poi, è la ciliegina sulla torta: un campo minato dove le buche vi fanno sentire più vicini ai vostri cari defunti… nel senso che potreste raggiungerli prima del previsto. L’ironia qui è palpabile: chi ha mai detto che guidare per rendere omaggio ai propri cari non debba essere un’esperienza estrema?
Eppure, è proprio qui che si nasconde il genio dei policianesi. Anziché incatenarsi ai cancelli del municipio o invadere i social con video indignati, scelgono la via del sarcasmo. Cartelli che trasformano la rabbia in risate amare, perché, diciamocelo, cosa c’è di meglio che ridere per non piangere?
Il messaggio, in fondo, è chiaro: “Siamo stufi, ma non ci pieghiamo.” Ogni buca, ogni marciapiede interrotto, ogni parcheggio impraticabile è un manifesto di protesta silenziosa che urla più forte di mille megafoni. Forse, un giorno, qualcuno raccoglierà queste grida mute. Oppure no, e Policiano rimarrà il regno incontrastato dei rally urbani e dell’ironia infrastrutturale. Ma nel frattempo, grazie, cari cittadini: ci avete regalato almeno una risata (amara) lungo il cammino.