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Arezzo: tolleranza zero contro l’abbandono di rifiuti 2024: bilancio delle operazioni di controllo e repressione

Azione coordinata e sanzioni severe per contrastare l'abbandono illecito di rifiuti ad Arezzo

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Nel 2024 il Comune di Arezzo ha intensificato la lotta contro l’abbandono illecito di rifiuti, registrando un aumento delle operazioni di rimozione di materiali ingombranti e speciali. Oltre 60 interventi hanno riguardato rifiuti edili come cartongesso e calcinacci, materiali contenenti amianto, scarti tessili, bombole del gas e altro.

Grazie alla sinergia tra Ufficio Ambiente, Polizia Municipale e Carabinieri Forestali, sono stati accertati 37 illeciti penali e 39 amministrativi, con 25 persone denunciate e vari mezzi sequestrati. Il Comune, inoltre, si rivale sui responsabili per le spese di smaltimento.

“L’uso di fototrappole e fotocamere ci consente di intervenire rapidamente dopo una segnalazione”, spiega l’assessore Marco Sacchetti. La procedura, complessa per la natura speciale dei rifiuti coinvolti, richiede costi e tempi elevati, ma il presidio costante garantisce risultati concreti.

Un caso emblematico è quello dei rifiuti tessili, abbandonati nelle campagne aretine nella scorsa primavera. Tra maggio e giugno, una banda ha smaltito abusivamente scarti di aziende tessili pratesi. In pochi giorni, dieci episodi distinti hanno visto il rinvenimento di sacchi di tessuti. Grazie al coordinamento tra Comune, SEI Toscana e Carabinieri Forestali, e all’uso di fototrappole, i responsabili sono stati individuati e denunciati.

Altri episodi recenti includono una ditta edile ripresa dalle telecamere mentre smaltiva abusivamente rifiuti speciali per quattro volte in un giorno e il ritrovamento di fusti di olio motore in una piazzola cittadina. Anche qui, l’indagine è in corso. Nel 2024 sono state rimosse 69 carcasse di veicoli abbandonati, un’ulteriore testimonianza dell’impegno nella tutela del territorio.

Gli articoli 255 e 256 del Testo Unico sull’Ambiente puniscono questi reati con sanzioni da 1.000 a 10.000 euro, raddoppiate per i rifiuti pericolosi. Se il responsabile è un’impresa, le pene includono arresto e multe più severe, fino a 26.000 euro.

“Il fenomeno è diffuso a livello nazionale, ma la gestione varia da luogo a luogo. Ad Arezzo, gli abbandoni vengono affrontati con rapidità ed efficacia: i cumuli non diventano discariche abusive, come accade altrove,” conclude Sacchetti.

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