Nel ridente borgo di Cesa, un evento sconvolgente scuote il clima natalizio: la sparizione di alcuni elementi del presepe allestito nella chiesa locale. La notizia, degna dei migliori gialli, è stata resa nota dalla pagina Facebook “Sei di Marciano sé”, dove il dramma è stato riassunto con indignazione:
“Presepe montato ieri e già degli scemi hanno rubato la statua della Madonna e del bue. Vergogna!”
Chi sono questi misteriosi “scemi” che hanno osato profanare il simbolo della Natività? Le ipotesi si sprecano: una bravata giovanile? Un collezionista di arte sacra con gusti discutibili? O, in un twist cinematografico, la Madonna e il bue potrebbero essersi ribellati al destino di stare immobili sotto la capanna e aver deciso di cercare nuove avventure?
Non sottovalutiamo il bue, spesso relegato a semplice comprimario del presepe. Forse ha colto l’occasione per sfuggire al suo eterno ruolo di “ruminante di scena”. Magari sta attraversando i campi della Valdichiana, alla ricerca di un posto dove essere apprezzato per quello che è davvero, e non solo per fare da sfondo al bambinello.
Quanto alla Madonna, non possiamo escludere l’ipotesi più poetica: che si sia semplicemente stancata di posare per il presepe di Cesa e abbia deciso di ascendere a luoghi più accoglienti. Forse è stata avvistata all’outlet a qualche chilometro di distanza, intenta a farsi una pausa dallo stress delle festività.
In attesa che il bue torni a ruminare e la Madonna a vegliare sul presepe, non ci resta che sperare che il Natale porti non solo pace e amore, ma anche un po’ di buon senso. E magari un sistema di sorveglianza per il presepe del prossimo anno.
Per ora, resta solo da dire: chi ruba la Madonna e il bue, forse ha bisogno più del perdono divino che della nostra indignazione terrena.