Una “maledizione” accompagna le terre e rocce di scavo della TAV di Firenze a Cavriglia…
Cosa sta succedendo intorno all’affaire del trasferimento delle terre di scavo provenienti dal sottoattraversamento TAV di Firenze a Cavriglia, finalizzate alle magnifiche sorti e progressive delle famose colline schermo per il cd “recupero ambientale”, in loc. Santa Barbara a Cavriglia?
Infatti risulta che sia sopravvenuta qualche complicazione, della serie “Houston, abbiamo un problema”: pare che dette terre non ne vogliano sapere “di stare ritte” nella collina destinata a parco pubblico, a causa dell’eccessiva liquidità che presentano e che non le fa asciugare…Ergo, esse stanno dormendo beatamente nei piazzali di Santa Barbara accumulandosi e creando ostacoli all’avanzamento delle due mega-frese che stanno bucando (ndr. devastando) il sottosuolo di Firenze per l’opera più costosa, inutile, corrotta, dannosa, pericolosa che sia mai stata pensata per la Toscana (la Stazione TAV Foster e due tunnel ferroviari paralleli di oltre sette chilometri che stanno sventrando la Città Patrimonio dell’UNESCO).
Sembra che la soluzione prospettata come variante progettuale da parte di RFI sia una copiosa aggiunta di calce alle terre, che però ne modificherebbe gravemente il ph non rendendole più – per nulla – adatte ai fantasiosi recuperi ambientali concepiti.
Io – nel mio piccolissimo – è da 20 anni che dico che a Cavriglia potrebbero arrivare da Firenze decine di migliaia di tonn. di terre e rocce da scavo inquinate e dannose per la salute e per l’ambiente…
Comunque, nella speranza che quanto sopra non si avveri e che le autorità preposte (ARPAT, AUSL, Comune, Regione) impediscano un vero e proprio scempio a danno dei cavrigliesi, concludo ricordando che – giusto venti anni fa – i tre sindaci dell’epoca di Cavriglia, San Giovanni e Figline, con lettera firmata dal sangiovannese Mauro Tarchi ed a nome di tutti, escludevano la propria disponibilità “allo smaltimento nell’area mineraria valdarnese dei materiali di risulta dalle escavazioni”, e aggiungevano: “I Sindaci non solo respingono tali soluzioni opponendosi all’arrivo dello smarino nella linea ferroviaria…ma rassicurano che in attesa di proposte serie ad oggi mai pervenute né dalla Regione né dalla Tav, impediremo con ogni mezzo tale offesa al nostro territorio”.
Fausto Tenti, Costituente comunista, Sez. prov. Arezzo.
Il problema segnalato ha tre aspetti:
1-La fresa IRIS ha scavato sinora 1.823 metri del tunnel del Binario Pari. Poi si è inopinatamente fermata, senza spiegazioni, prima di passare sotto alla Fortezza da Basso. Avrebeb quindi dovuto produrre circa 130.000 metri cubi di terre di scavo da portare a Cavriglia. Nei Rapporti settimanali di RFI viene mostrato un dato sulle terre movimentate che è sempre lo stesso da TRE mesi: 89.760 mc.
Domanda: dove sono finiti gli altri metri cubi? In discarica?
2-I lavori di scavo sono stati molto rallentati dalla velocità di avanzamento della fresa Iris, con l’evidente scopo di evitare i danni agli edifici soprastanti come indicato chiaramente dal Progettista ma, forse, anche dalla difficoltà di accumulo delle terre a Cavriglia.
3 – Ora dal 20 novembre è partita la seconda fresa, Marika, che ha iniziato a scavare il tunnel del Binario Dispari. Le due frese NON possono lavorare in contemporanea proprio per il problema del volume di terre di scavo da smaltire in modo “sostenibile” come affermato con pompa magna da RFI.
Questo rallentamento nei lavori di scavo sta causando un ritardo sul cronoprogramma valutabile ormai attorno ai 12 mesi con una previsione, se si proseguisse con la stessa media sin qui registrata di 6 metri al giorno, di fine lavori dilazionati di circa due anni rispetto alla data del 04 Giugno 2029 comeprevisto dal Progetto Esecutivo. Con buona pace di Giani che continua a ripetere che nel 2028 vedremo i primi treni AV passare sotto Firenze.