Marusca la nipote dello zar e la renna siberiana
Mary, così la chiameremo, avendo preso il potere nel grande impero russo dopo la morte del proprio padre, che aveva sbattuto la testa nel Volga ghiacciato, aveva ricevuto in regalo da un magnate del petrolio una renna cornuta. Con questa, si mise a girare per le sue proprietà.
Aveva attaccato l’animale a una slitta, e ogni tanto si parlavano.
Mary: “Lena!” (così era il nome della renna), “perché sei così cornuta!?”
Lena: “Non me lo dire!? Quel troio di mio marito va con tutto il branco di femmine! Solo d’estate, quando andiamo a fare il bagno nei fiumi non più gelati, lui torna da me. Ma poi… non mi far parlare, è un vero maiale!!?” Continua a leggere
Mary: “Ma se è una renna!??”
Lena: “Macché!! Va ad annusare tutte il posteriore!!”
Mary: “Ecco perché mi hanno detto che ti cadono le corna in estate… ma dove andate!??”
Lena: “In quei laghi della zona di Murmansk, vicino alla Norvegia. Poi c’è un’acqua che cura i dolori!!”
Mary: “Saranno le scorie nascoste… Mio nonno mi diceva che là c’è una base militare per sottomarini atomici con 200 bombe nucleari!!”
Lena: “Anche la mia zia norvegese andava in quelle zone. Ecco perché è rimasta senza una gamba!!”
Mary: “E ora come fa a campare!??”
Lena: “L’hanno messa tutta dentro le scatolette, dopo averla macinata!! Ma scusa, ora dove vuoi andare!??”
Mary: “Nella regione della Tuva, a visitare Por Bajin!”
Lena: “E che è!??”
Mary: “È una città, chiamata ‘casa di argilla’, di 1600 anni fa, abbandonata. Si estendeva per circa 35.000 metri quadrati con mura alte 12 metri. Alcuni dicono che era un osservatorio astronomico, ma per me era un carcere, per chiudere i clandestini cinesi che attraversavano la Mongolia. Poi nessun carceriere voleva stare in quella terra sperduta, e l’hanno chiusa uccidendo tutti quelli che c’erano rimasti!?”
Lena: “L’hanno poi messi nelle scatolette anche loro!??”
Mary: “No!.. Li hanno mandati in Cina, tanto quelli mangiano di tutto!!”
Lena: “Chissà che sapore avevano!??”
Mary: “Di fango, come quei pesci del Fiume Giallo!!”
Lena: “Sembra proprio un carcere sperduto nella tundra, isolato, con una recinzione alta 12 metri. Ma perché la chiamano casa d’argilla!??”
Mary: “Forse perché è stata colpita da un terremoto, e le case sono state distrutte. Poi, essendo in mezzo a un lago, è più un San Quintino siberiano. Dicono le dicerie che nel lago che la circonda si nasconde un toro che mangia i paurosi!!”
Lena: “Un toro… vorrei incontrarlo!!”
Mary: “Ma è un toro, non un renno!?”
Lena: “Appunto!!”
Marusca, dopo la “Casa di Argilla”, con la sua renna Lena approda in Kamčatka
Chiamiamola il “Katanga della Siberia”: la Kamčatka fu scoperta ed esplorata nel XVIII secolo dal danese Bering per conto dello zar Pietro I (sì, quello dello stretto). Pietro pensava che questa penisola si estendesse fino all’America settentrionale…
Mary, stanca del viaggio, si riposò nella capitale Petropavlovsk, cittadina di 50.000 abitanti, pari a circa un sesto dell’intera popolazione di un territorio grande quasi il doppio dell’Italia.
Lena, la renna cornuta, fu ospitata nella stalla di un abitante indigeno. Fortunatamente, Lena sapeva parlare una lingua locale, il Čukči (o Ciukotko): “trvpzkchj lhosko pov dev!” aveva chiesto un secchio d’acqua. Non vi sto a elencare le domande che le fecero gli abitanti del posto sotto il vulcano Kronockij, uno dei numerosi vulcani della regione (ben 300, di cui almeno 30 ancora attivi).Continua a leggere
Gli abitanti di Petropavlovsk e di altre località della Kamčatka hanno un’usanza serale particolare: si riuniscono attorno ai grandi focolari per ballare e bere distillati di erbe fino a crollare esausti a terra. Talvolta, qualcuno finisce accidentalmente nel fuoco, causando non pochi incidenti.
Uno dei ballerini più celebri del luogo fu Sacka Krunjiko, che nel 1934 danzò per 306 ore consecutive. A una temperatura esterna di -28°C e con un manto nevoso di quattro metri, lo trovarono stremato e con la testa che gli girava… ma ben scaldato!