10.7 C
Comune di Arezzo
mercoledì, Aprile 2, 2025
HomeBlogsIl Filo invisibile del destino: libero arbitrio o disegno già scritto?

Il Filo invisibile del destino: libero arbitrio o disegno già scritto?

Un viaggio tra esperienze paranormali, coincidenze inspiegabili e il filo invisibile che sembra guidare i nostri passi nella vita

-

Ci sono momenti in cui la vita sembra seguire un percorso già tracciato, come se qualcuno avesse scritto ogni dettaglio prima ancora che muovessimo il primo passo. Eppure, ci interroghiamo: quanto è davvero deciso dal destino? Quanto dipende dal nostro libero arbitrio?

Fin dall’età di 11 anni e mezzo, avevo un sogno molto chiaro: desideravo avere almeno tre figli, uno sicuramente entro i 25 anni, uno entro i 30 e il terzo entro i 35. Un quarto, invece, solo se il mio ciclo avesse cominciato a “sballare” e fosse arrivato come un dono dall’Universo. Quel sogno non era mai cambiato, e con il passare degli anni la vita sembrava volermi concedere ciò che avevo desiderato con tanta fermezza, dal profondo del mio essere, senza che fosse una volontà ragionata.

Ricordo con nitidezza il momento in cui tutto ebbe inizio, quel 19 agosto 1980. Eravamo in una pensione di Alassio, di nome Meridiana, che oggi non esiste più. Era l’unica, ai tempi, che accettasse il nostro cane lupo. Mio marito, con cui allora convivevo da circa sei anni, aveva una figlia piccola di quasi dieci anni, e il nostro tempo insieme era sempre condiviso con lei. Quella volta, però, la nonna materna della bambina aveva deciso di portarla con sé per qualche ora, per regalarci un po’ di meritata intimità.

Durante il pranzo nella piccola sala della pensione Meridiana, pensando che di lì a poco avrei spento le candeline dei miei 24 anni, di colpo sentii stringermi la gola dall’ansia: mi ero dimenticata del mio progetto di vita fino a quell’istante. Così affrontai il mio compagno di allora, oggi mio marito da ormai cinquant’anni, e gli dissi con decisione che era arrivato il momento di mettere in cantiere un figlio. Non di programmarlo, che sarebbe stato un po’ come procrastinare la messa in opera, ma di iniziare subito.

Lui, colto di sorpresa perché era molto tempo che non ne parlavamo, cercava di convincermi del contrario:
“Lo so, ma stiamo così bene così… Perché cambiare le cose? Poi, ho già cinquant’anni compiuti: rischierebbero di rimanere orfani di padre!”

Eh sì, certo! Lui una figlia già l’aveva… Quelle parole accesero in me, all’istante, una rabbia profonda, pazzesca. Mi venne voglia di buttare all’aria il tavolo con tutto ciò che vi era sopra. Mi alzai di scatto, pronta a girare sui tacchi e lasciare la sala da pranzo, ma un gelo alla colonna vertebrale mi bloccò. Appena in piedi, sentii uscire dalla mia bocca una frase che non avevo pensato: “Tu morirai a 94 anni e mezzo!”

Ricordo ancora quella doppia sensazione: il gelo alla schiena e quella voce che parlava “tramite” me. Ogni tanto ci penso e ho ancora i brividi al ricordo. Mancava alla sua dipartita quasi mezzo secolo, e la rivelazione si è puntualmente avverata fino a ora: mio marito è ancora tra noi, a ben 94 anni. Certo, ora viviamo tutti col respiro sospeso, perché, anche se gode di ottima salute e cura molto l’alimentazione (purtroppo in dosi abbondanti), è a un passo dalla fatidica data. Su questa mia affermazione “mefistofelica”, io e la mia famiglia abbiamo ricamato per tutta una vita: un po’ scherzando, un po’ con mestizia. Ma, signori miei, l’alternativa sarebbe stata morire giovani! Vi pare?

Comunque, in quel preciso istante di tensione tra noi, accadde qualcosa di straordinario: una suora minuta, con il suo abito nero, entrò di corsa nella sala da pranzo della nostra pensione e si diresse direttamente verso il nostro tavolo. Sembrava quasi correre, ignorando completamente le altre persone. Si fermò davanti a noi, fece un breve sorriso dolcissimo, senza dire una parola, e posò sul tavolo un’immaginetta in bianco e nero con impressa una Madonna che solleva il suo bambino verso il cielo. Poi si allontanò, altrettanto velocemente, come se avesse compiuto una missione precisa.

Quel gesto mi colpì profondamente. Non mi sono mai separata da quell’immaginetta, che ormai reca i segni del tempo.

Mio marito, forse intuendo la mia determinazione o ammorbidito da quell’intervento “divino”, cambiò atteggiamento. Mi guardò con un sorriso e, dopo avermi soppesata con calma, scoppiò a ridere:
“Va bene, qual è il problema? Saliamo in camera!”

Fu così che, in quel pomeriggio d’agosto, alle tre meno un quarto, concepimmo il nostro primo figlio, Federico.

Un altro momento indelebile riguarda il giorno del mio matrimonio, il 14 giugno 1981. Federico aveva poco più di un anno. Oltre alle nostre fedi, quel giorno, mio marito mi mise al dito la vera di sua madre, una donna straordinaria. L’aveva destinata a me, dicendo: “Questo è per lei, se avrà un figlio.” Fu un gesto carico di significato, che suggellava il mio legame con la sua famiglia.

Nel momento in cui infilò l’anello al mio dito, avvertii un freddo intenso, e la mia frangetta si sollevò completamente, come colpita da un colpo di vento. Ma non c’era un alito d’aria in tutto il giorno. Esiste persino una fotografia che cattura quel momento insolito, come a testimoniare qualcosa di invisibile ma presente.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari, nata a Milano nel 1955, si trasferisce a Melzo nel 1990. Membro del “GAM” dal 1997, partecipa a mostre locali esplorando diverse tecniche artistiche: ritratti a matita, dipinti a olio, sculture in argilla e quadri in resina. Ha fondato una galleria d’arte e una scuola di cake design. Il quotidiano Il Giorno ha descritto via Napoli 37 come “la Montmartre di Melzo”. Attualmente, si dedica principalmente alla scrittura.
- Advertisment -
clickandfly dervizi foto video con drone o senza per agriturismi cantine

Dello stesso autore

Sostieni L'Ortica

Un gesto per coltivare l'informazione libera.
Sostenere l'Ortica significa dare valore al giornalismo indipendente.
Con una donazione puoi contribuire concretamente al nostro impegno nel fornire notizie senza condizionamenti.
Ogni piccolo sostegno conta: unisciti a noi nella nostra missione per un'informazione libera e imparziale.
Grazie per il tuo sostegno prezioso.
Dona con Paypal