7.3 C
Comune di Arezzo
venerdì, Marzo 7, 2025
HomeBlogsIl padre: tra tenerezza, silenzi e ombre

Il padre: tra tenerezza, silenzi e ombre

Riflessioni sull’essere padre: tra amore, silenzi e difficoltà di comunicare

-

Il padre, figura solida e silenziosa, è spesso il pilastro invisibile di tante vite. È colui che insegna a pedalare senza mani, che resta in piedi sull’uscio con le braccia incrociate, il volto impenetrabile, mentre tu voli verso la tua indipendenza. È quello che tace mentre tutto intorno si agita, ma che, con uno sguardo, sa dirti tutto. Per alcuni, il padre è un rifugio sicuro, la persona da cui imparare a leggere il mondo, il porto a cui tornare quando il mare si fa burrascoso. Per altri, però, il padre è un’assenza che pesa più di una presenza.

Ci sono padri affettuosi, che costruiscono ponti di fiducia con ogni gesto, capaci di stringerti in un abbraccio che cancella ogni paura. Sono i papà che sanno dire “ti voglio bene” senza remore, che si siedono accanto a te per parlare, ascoltare, capire. Non hanno paura di mostrarsi fragili o di chiederti scusa, perché sanno che l’amore non è mai un segno di debolezza.

Ma ci sono anche padri che costruiscono muri. Non sempre per scelta, ma perché non hanno gli strumenti per fare altrimenti. Padri incapaci di esprimere ciò che provano, prigionieri di una cultura che li vuole forti a tutti i costi, così forti da diventare distanti. Sono quei padri che ti guardano crescere da lontano, che non riescono a dirti “sono fiero di te,” pur pensandolo ogni giorno. E tu, figlio o figlia, impari a leggere tra le righe dei loro silenzi, cercando nei piccoli gesti un amore che forse c’è, ma che non si mostra mai.

E poi ci sono i padri crudeli, che purtroppo feriscono invece di proteggere. Padri che lasciano cicatrici che durano una vita, che ti fanno dubitare del valore stesso della parola “famiglia.” Questi uomini, spesso vittime a loro volta di dolori mai guariti, spezzano il ciclo dell’amore e lo trasformano in un ciclo di dolore.

Essere padre non è un compito semplice. Non lo è mai stato. Eppure, in ogni padre c’è una responsabilità immensa: quella di essere il primo modello di amore, forza e rispetto. Di insegnare, con i propri gesti, che l’amore è un dialogo continuo, una costruzione che non si interrompe mai.

A chi ha avuto un padre presente, affettuoso, si chiede di portare avanti quel dono, di replicarlo nel mondo. A chi ha avuto un padre assente o duro, si dà una possibilità: quella di interrompere il ciclo e diventare, magari, quel padre che avrebbero voluto avere.

Essere padre non significa avere tutte le risposte, ma trovare il coraggio di camminare accanto ai propri figli, di tendere la mano quando si cade e di restare presenti, anche nel silenzio. Ogni gesto, anche il più piccolo, può lasciare un segno d’amore che dura per sempre, perché il cuore di un figlio non dimentica mai chi ha scelto di esserci davvero.
S.S.C.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari, nata a Milano nel 1955, si trasferisce a Melzo nel 1990. Membro del “GAM” dal 1997, partecipa a mostre locali esplorando diverse tecniche artistiche: ritratti a matita, dipinti a olio, sculture in argilla e quadri in resina. Ha fondato una galleria d’arte e una scuola di cake design. Il quotidiano Il Giorno ha descritto via Napoli 37 come “la Montmartre di Melzo”. Attualmente, si dedica principalmente alla scrittura.
- Advertisment -
clickandfly dervizi foto video con drone o senza per agriturismi cantine

Dello stesso autore

Sostieni L'Ortica

Un gesto per coltivare l'informazione libera.
Sostenere l'Ortica significa dare valore al giornalismo indipendente.
Con una donazione puoi contribuire concretamente al nostro impegno nel fornire notizie senza condizionamenti.
Ogni piccolo sostegno conta: unisciti a noi nella nostra missione per un'informazione libera e imparziale.
Grazie per il tuo sostegno prezioso.
Dona con Paypal