Viviamo in un’epoca di informazioni continue, dove è facile sentirsi sopraffatti. Mi sono spesso chiesta quanto sia importante scegliere consapevolmente cosa ascoltare e approfondire, soprattutto quando le notizie che riceviamo ogni giorno sembrano già preconfezionate. E voi, come affrontate questo mare di informazioni?
In un mondo dove la quantità di notizie è immensa, c’è un rischio nascosto: il pericolo di essere manipolati. Ogni giorno ci viene ripetuto di fare attenzione alle “fake news”, ma anche le fonti ufficiali spesso mescolano fatti e interpretazioni, confondendo realtà e opinioni. I notiziari, i talk show e i social media ci propongono un menù preconfezionato di notizie, dove il messaggio sembra già digerito. Ma quanto di ciò che ci viene raccontato è davvero trasparente? E quanto invece risponde a logiche di potere o la?
Le “verità ufficiali” cambiano velocemente. Oggi ci dicono che una situazione è sotto controllo, domani il racconto cambia. Le figure politiche vengono presentate come positive o negative a seconda delle convenienze del momento, creando confusione e incertezza. Questo ci porta spesso a rifugiarci nell’apatia o nella ricerca disperata di certezze, talvolta estreme.
Il vero antidoto alle false notizie non è evitare le “fake news”, ma sviluppare una capacità critica. Non dobbiamo affidarci ciecamente né a chi grida di avere la verità, né a chi propone realtà alternative. Serve allenamento: guardare ogni notizia con occhi critici, cercare fonti diverse, ascoltare voci discordanti, anche se ci infastidiscono o mettono in discussione le nostre convinzioni.
La libertà, forse, non consiste nel conoscere “la verità”, ma nel poter cercare la nostra verità, un percorso che include dubbi e disillusioni. Invece di pensare che ci sia una sola strada giusta, possiamo fare spazio a prospettive diverse, accettando che la realtà è complessa e che le risposte spesso non sono nette.
La vera rivoluzione è non accettare passivamente ciò che ci viene proposto, ma porre domande, scavare più a fondo. La libertà di pensiero è uno dei doni più preziosi che abbiamo. Non si tratta di rifiutare l’informazione, ma di nutrirci di essa in modo consapevole, come faremmo con una dieta. Ogni notizia è un tassello di un mosaico più grande, ma spetta a noi assemblarlo. Rifiutare di accettare passivamente è un atto di libertà, che va coltivato con delicatezza e determinazione.
Pensiero personale: Molti preferiscono essere guidati, come pecore, per non sentirsi confuse dalla fatica della ricerca. Io, però, a costo di sbattere contro il muro, preferisco non far parte del gregge. Ascolto tutte le campane, ma poi attivo il mio “GPS” personale, seguendo la direzione della rondine. Questo spirito irrequieto e controcorrente è forse ciò che la mia nonna paterna intuiva quando mi chiamava “macaco” da bambina: irriverente e sempre pronta a fare le mie scelte. Anche oggi, preferisco scegliere io, assumendomi tutte le mie responsabilità, perché penso che la libertà di scegliere, ed eventualmente sbagliare, è ancora più preziosa di una guida imposta. S.S.C.