Una donna è stata caricata e ferita da un cinghiale durante una battuta di caccia mentre raccoglieva olive insieme alla famiglia in un terreno di Castiglion Fiorentino. Il cinghiale, già ferito dai cacciatori, è scappato terrorizzato verso di loro, causando panico. La ragazza è stata scaraventata a terra, riportando segni dell’incidente. La famiglia, scioccata, ha lamentato la pericolosa sovrapposizione tra la raccolta delle olive e la caccia.
La raccolta delle olive è una tradizione che molte famiglie aretine portano avanti insieme, un’occasione per stare all’aria aperta e per rafforzare i legami familiari. Tuttavia, questa stagione delle olive è stata segnata da un evento spiacevole che ha portato alla ribalta il problema della sicurezza nelle aree di riserva in coincidenza con le battute di caccia.
Nella zona di Vallibona, precisamente presso La Pievuccia, Castiglion Fiorentino, tre membri di una famiglia sono stati caricati da un cinghiale ferito di circa 150 kg. L’animale, presumibilmente ferito durante una battuta di caccia, ha attaccato i familiari che erano intenti alla raccolta delle olive. La vicinanza tra i terreni agricoli e le aree di riserva di caccia ha reso l’esperienza particolarmente traumatica, sollevando la questione se tali battute siano compatibili con il periodo di coltivazione e raccolta delle olive.
Il rischio legato alla caccia nelle riserve è noto, ma episodi come questo riportano alla luce l’urgenza di una riflessione: fino a che punto è giusto che le attività venatorie mettano a repentaglio la sicurezza di chi lavora o trascorre del tempo in questi luoghi?