La storia del muro
Se pensiamo al momento in cui l’uomo ebbe l’intuizione di mettere una pietra sopra l’altra per creare un rifugio artificiale, un luogo dove potersi appartare e dimorare, scopriamo che ben presto capì l’importanza di una base solida e dell’uso di materiali collanti per tenere unite le pietre.
Il primo muro fu eretto, ma gli altri pensarono che chi l’aveva costruito fosse ammattito: era poco più lungo del corpo di chi l’aveva costruito, alto quanto lui, e si chiedevano a cosa potesse mai servire. Alcuni ipotizzarono che fosse un’opera d’arte, forse una scultura. Il costruttore di questo primo muro si chiamava Miro, o almeno così veniva chiamato.
Alcuni avevano già disegnato animali sulle pareti delle grotte, ma mai nessuno aveva pensato di mettere pietre sopra pietre. Arco, uno di loro, un uomo che godeva di una certa autorità nel gruppo, si rivolse a Miro e gli chiese incuriosito: “Oh, Miro, ma che hai fatto?!”
“Un muro, ho fatto!” rispose Miro. Arco, sempre più incuriosito, insistette: “Oh Miro, ma questo muro a cosa serve?!”
Miro allora rispose: “Per ora lo lascio così e aspetto che mi venga un’idea su come utilizzarlo!”
La strana costruzione rimase lì per diverso tempo. Alcuni membri del gruppo, dopo averci riflettuto a lungo, decisero infine di abbatterlo. Passarono circa 500 anni, e un altro Miro costruì un muro simile. Ma bisognava aspettare ancora, fino alla fine della storia, per scoprire che anche questo nuovo muro era simile a quello di Miro di 500 anni prima.