Un Papa assassino?
Quando fu eletto Papa dopo 33 mesi (più di 1000 giorni), Gregorio X, attraverso il Concilio di Lione, impose una riforma per prevenire situazioni di stallo future (Concilio di Lione 1274, Ubi Periculum). Tale riforma obbligava i cardinali, membri del Sacro Collegio, a riunirsi in conclave entro 10 giorni dalla morte del Papa. Se dopo tre giorni non si fosse giunti a un’elezione, si riducevano vitto e redditi dei cardinali, fino ad azzerarli e a limitare il cibo a pane e acqua.
Questa decisione fu presa per contrastare le lungaggini legate a influenze politiche, che miravano a favorire dinastie, nazionalità e interessi di potere, ricchezza e proprietà. Continua a leggere
Celestino V, il Papa che Dante colloca tra gli ignavi, fu condannato dal poeta per il rifiuto del pontificato. Per l’abdicazione, Celestino ricevette il supporto del suo successore, Bonifacio VIII, dal punto di vista del diritto canonico. Celestino era un uomo di fede, estraneo ai giochi di potere del suo tempo, in un contesto segnato dalle crociate e dai conflitti tra Angioini e Aragonesi per il controllo della Sicilia. La sua abdicazione fu motivata dal desiderio di allontanarsi da questi intrighi, che lo portarono a trasferire la sede papale da Roma prima ad Aquila e poi a Napoli.
Bonifacio VIII, dopo aver restituito la Sicilia agli Angioini e aver concesso a Giacomo II d’Aragona il diritto di invadere la Sardegna e la Corsica (ritirando la scomunica), temendo che i fedeli potessero vedere Celestino come un antipapa, lo fece imprigionare a Sulmona, dove si sospetta che lo abbia fatto uccidere personalmente.
Da Bonifacio VIII a Filippo il Bello: Roma ridotta a città provinciale
Il re francese Filippo IV, detto il Bello, cercava di ridimensionare il potere della Chiesa di Roma. Dopo il trasferimento della sede papale da Aquila a Napoli, Papa Bonifacio VIII risiedeva ad Anagni. Aveva costretto Celestino V all’abdicazione e lo aveva imprigionato a Sulmona, dove trovò la morte. In precedenza, Bonifacio aveva scomunicato Filippo IV con una bolla nel 1296, poiché il re francese aveva preteso il pagamento delle tasse dal clero. Continua a leggere
Guglielmo Nogaret, consigliere di Filippo, e Giacomo Colonna si recarono ad Anagni per ottenere l’annullamento della scomunica, ma senza successo. Questo episodio è noto come lo “schiaffo di Anagni”. Con il supporto delle milizie francesi, arrestarono Bonifacio, che fu poi liberato dai cittadini di Anagni. Tuttavia, dopo la sua morte, la sede papale fu trasferita in Francia, ed eletto come suo successore Bertrand de Got, con il nome di Clemente V.
Filippo IV, gravato da enormi debiti nei confronti dei Cavalieri Templari, costrinse Clemente V a sciogliere l’Ordine con false accuse di eresia. Nonostante le resistenze papali, fu ordinato l’arresto di tutti i Templari presenti in territorio francese. Fino al 1376, la sede papale rimase ad Avignone.