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Valore delle cose perdute: quando i piccoli mondi si chiudono

Una riflessione sul valore delle piccole cose che diamo per scontate fino a quando non le perdiamo

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“Ci sono mondi che ci accompagnano ogni giorno, silenziosi e costanti. Piccoli universi che non brillano né ci sorprendono, ma ci sono, sempre. E così diventano parte del nostro sfondo, come un supermercatino di quartiere, una pizzeria frequentata da decenni, o anche una persona vicina a noi. Sono quelle presenze che sembrano eterne, finché un giorno, senza preavviso, scompaiono.

È proprio in quel momento, quando non ci sono più, che avvertiamo la loro assenza come una fitta nel cuore. Ci accorgiamo che erano più di semplici abitudini: erano ancore di quotidianità, pezzi di un puzzle che non tornerà mai a essere lo stesso. Quel supermercato, dove si andava solo per le piccole cose dimenticate, chiude. La pizzeria del signore che ci ha servito per quasi mezzo secolo è sparita per sempre. Anche se non frequentavamo spesso questi luoghi, la loro mancanza ci lascia un vuoto, come se un piccolo mondo intorno a noi si fosse spento.

Spesso siamo ciechi davanti al valore delle cose finché non ce le tolgono. Non ci rendiamo conto che, nella loro semplicità, ci davano sicurezza, continuità, e una sottile gioia. Le persone più empatiche, forse, lo sanno. Sanno apprezzare ogni giorno ciò che li circonda. Ma la maggior parte di noi si muove attraverso la vita con l’incoscienza di chi non immagina che quei mondi, quegli universi silenziosi, potrebbero sparire da un momento all’altro.

E così accade anche con le persone. Un marito, una moglie, un amico, un vicino. Sono lì, accanto a noi, con i loro pregi e difetti, e spesso li diamo per scontati. Solo quando la loro assenza si fa sentire, ci rendiamo conto di quanto fossero essenziali per la nostra vita. Forse, se imparassimo a vedere con occhi diversi, potremmo apprezzare meglio ciò che abbiamo finché è ancora parte del nostro presente. Forse potremmo imparare a vivere ogni giorno con più gratitudine, come fanno quelle anime empatiche, consapevoli che ogni piccolo mondo intorno a noi ha un valore inestimabile.

Alla fine, i mondi che si chiudono sono come porte che sbattono all’improvviso, lasciandoci con il rimpianto di non averli vissuti appieno quando erano aperti. Ma forse, nel loro chiudersi, ci insegnano una lezione preziosa: non dare mai nulla per scontato, perché tutto ciò che abbiamo può sparire in un soffio.” * S.S.C.*

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Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari, nata a Milano nel 1955, si trasferisce a Melzo nel 1990. Membro del “GAM” dal 1997, partecipa a mostre locali esplorando diverse tecniche artistiche: ritratti a matita, dipinti a olio, sculture in argilla e quadri in resina. Ha fondato una galleria d’arte e una scuola di cake design. Il quotidiano Il Giorno ha descritto via Napoli 37 come “la Montmartre di Melzo”. Attualmente, si dedica principalmente alla scrittura.

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