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Cosa ne sappiamo noi dei sogni?

Un viaggio affascinante e misterioso nei mondi onirici, dove la creatività inconscia si svela e ci conduce oltre i confini della realtà conosciuta

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“ I sogni sono misteriosi, affascinanti e spesso ci lasciano con più domande che risposte. Ogni notte, la nostra mente si libera dai vincoli della realtà e ci trasporta in mondi che non conosciamo, ma che sentiamo come nostri. Ma cosa sappiamo davvero dei sogni?

A volte, per esempio, chiedo a me stessa, come sia possibile che io sia tanto creativa mentre sogno…Durante il giorno, sono una persona comune, con le mie passioni e le mie capacità. Ho sperimentato tante tecniche artistiche nel corso degli anni, raggiungendo un ottimo livello in molte di esse: ritratti realistici creati con ogni tecnica, sculture in argilla con rappresentazioni di volti, quadri in resina, a olio, etc.. prose, poesie… Eppure, quando chiudo gli occhi, è come se una porta si aprisse dentro di me. Nei sogni, mi “scopro” diventare più creativa di Federico Fellini, e mi chiedo: da dove arriva tutto questo? Da dove sgorga questa infinita fonte di immagini e storie che si sviluppano, dal mio subconscio nella mia mente? Come può produrre la mia coscienza immagini così fantasmagoriche ? È come se, nel buio del sonno, fossimo capaci di esplorare dimensioni che, nella vita cosciente, rimangono fuori dalla nostra portata.

Freud parlava dei sogni come di una finestra sull’inconscio, un luogo dove si rifugiano i nostri desideri e le nostre paure più profonde. Jung, invece, credeva che i sogni ci connettessero a qualcosa di più grande, a un inconscio collettivo, fatto di simboli e archetipi comuni a tutti gli esseri umani. E forse, in queste teorie c’è del vero. Ma quando mi trovo in quei mondi onirici, mi sembra che ci sia qualcosa di ancora più vasto, qualcosa che sfugge alle spiegazioni scientifiche.

Ci sono stati momenti in cui ho vissuto esperienze che vanno oltre il sogno. Due volte ho avuto viaggi extracorporei. E sorprendentemente, non sono stati spaventosi. Mi sono vista sospesa nel vuoto, osservavo il mio corpo dormire e mi chiedevo come mai fossi lì, a un palmo dal soffitto, seduta su un qualcosa di invisibile. Non c’era paurain me, ma una calma, quasi una serenità fino a quando mi sono sentita risucchiata dal mio corpo che giaceva sul letto della mia camera. È difficile spiegare quella sensazione, ma mi ha fatto riflettere su quanto sia fragile il confine tra il nostro mondo interiore e ciò che c’è…oltre.

E proprio questo “oltre” è ciò che mi intriga. Credo che ci sia qualcosa di più. Forse, come accade quando nasciamo, il passaggio dalla vita alla morte è solo un’altra transizione. Quando siamo nel grembo materno, non possiamo immaginare cosa ci aspetta fuori. Eppure, la nascita, nel dolore, ci porta in quello che chiamiamo…vita. Forse, quando moriamo, ci apriamo a una vera, vera vita, un’esistenza che, come i sogni, è oltre la nostra comprensione attuale.

Alla fine, cosa ne sappiamo noi dei sogni? Forse poco, forse nulla! Ma ogni notte, quando chiudiamo gli occhi, ci immergiamo in quel mondo con la speranza di capirci qualcosa di più. E ci perdiamo, fluttuando in spazi dove le regole si dissolvono, dove il tempo non ha confini, e dove le nostre esperienze diventano storie, i nostri desideri si trasformano in viaggi. I sogni ci regalano la libertà di essere chi vogliamo, di visitare mondi mai esplorati, di incontrare versioni di noi stessi che nella veglia nemmeno immaginavamo.

E forse è proprio questo che ci affascina tanto: la possibilità di andare oltre, di vivere momenti di pura immaginazione, di sfiorare quell’eternità che nella vita reale sembra così sfuggente. Nei sogni, siamo creatori, registi, protagonisti, comparse e pubblico di una realtà più grande di noi. Sognare ci ricorda che dentro di noi esiste qualcosa di infinito, qualcosa che la veglia non può contenere.

Cosa ne sappiamo dei sogni, allora? Forse ci regalano il più grande mistero della nostra esistenza. Ci offrono un portale verso ciò che non conosciamo, ma che ci attira irresistibilmente. In fondo, sognare è come immergersi in quell’ignoto che desideriamo tanto scoprire, un viaggio in quel luogo dove l’immaginazione prende forma, dove tutto è possibile, e dove, per un attimo, o per una notte intera, siamo padroni, come per magia, dell’infinito…” S.S.C.

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Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari
Sabina Sabrina Crivellari, nata a Milano nel 1955, si trasferisce a Melzo nel 1990. Membro del “GAM” dal 1997, partecipa a mostre locali esplorando diverse tecniche artistiche: ritratti a matita, dipinti a olio, sculture in argilla e quadri in resina. Ha fondato una galleria d’arte e una scuola di cake design. Il quotidiano Il Giorno ha descritto via Napoli 37 come “la Montmartre di Melzo”. Attualmente, si dedica principalmente alla scrittura.

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