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mercoledì, Aprile 2, 2025
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Teoria della sequenza zodiacale e delle stagioni in Piazza Grande

Un viaggio tra simbologie nascoste e architettura storica: la teoria che collega Piazza Grande di Arezzo allo Zodiaco e alle stagioni

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Piazza Grande di Arezzo è una delle piazze storiche più affascinanti della Toscana, ricca di storia e patrimonio architettonico. La sua forma trapezoidale e il caratteristico dislivello (circa 10 metri) la rendono unica nel suo genere. Originariamente concepita come centro commerciale e politico, la piazza è stata teatro di eventi cruciali fin dal Medioevo.

Un luogo frequentato dai molti turisti, che amano soffermarsi nel panorama suggestivo dei palazzi antichi che la incorniciano.

Nel corso degli anni, osservando attentamente la sua morfologia, ho sviluppato una teoria che potrebbe rivelarsi affascinante, incentrata sulla simbologia che collega Piazza Grande allo Zodiaco e al ciclo delle stagioni, scandito dagli equinozi e dai solstizi. Sebbene la teoria non sia immediatamente semplice da esporre, spero che i lettori possano seguirla con un po’ di immaginazione e comprensione, qualora la mia ipotesi si riveli fondata e il mio studio accurato.

Piazza Grande è caratterizzata da un notevole e peculiare dislivello, che corre lungo il suo asse longitudinale. Questo dislivello non solo aggiunge un’ulteriore dimensione alla sua peculiarità architettonica, ma può anche contribuire a una comprensione più complessa delle sue simbologie nascoste.

All’interno di Piazza Grande si trova una particolare configurazione geometrica: un rombo, ovvero un quadrato ruotato di 45 gradi, realizzato in pietra bianca. I suoi vertici sono orientati rispettivamente a Nord-Est verso le Logge Vasari, a Sud-Ovest verso il Palazzo Cofani Brizzolari, a Nord-Ovest verso il Palazzo della Fraternita e a Sud-Est verso Palazzo Lappoli. All’interno del rombo, vi è inscritto un cerchio con una croce realizzata in mattoni rossi. Esternamente, il rombo è racchiuso in un quadrato, anch’esso di pietra bianca, con i vertici predisposti simmetricamente nei punti cardinali: Nord, Est, Sud e Ovest.

Questa rappresentazione ricorda i Quadrati Zodiacali del Rinascimento, in cui i segni zodiacali venivano disposti sui quattro vertici e nelle due aree intermedie, idealmente separati da una linea diagonale. In tali quadrati, il vertice superiore del rombo ospita l’Ariete, poi in senso antiorario troviamo Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario e Pesci. Pertanto, nella nostra Piazza, l’Ariete si colloca in corrispondenza delle Logge Vasari, il Cancro di fronte al Palazzo della Fraternita, la Bilancia accanto a Palazzo Cofani Brizzolari e il Capricorno di fronte a Palazzo Lappoli.

 

Il dislivello naturale del terreno potrebbe essere stato sfruttato per enfatizzare il movimento simbolico della luce e delle ombre, andando a creare una sorta di meridiana tridimensionale che si riverbera sulla piazza stessa, accentuando il tema del ciclo del tempo e delle stagioni.

Misurazioni effettuate con una bussola mostrano che gli assi dei punti cardinali coincidono con i vertici del quadrato, con un margine di errore di pochi gradi. Questa configurazione permette di rappresentare simbolicamente la successione delle stagioni: dall’Equinozio di Primavera (Ariete) presso le Logge Vasari, attraverso il Solstizio d’Estate (Cancro) presso il Palazzo della Fraternita, l’Equinozio d’Autunno (Bilancia) presso Palazzo Cofani, fino al Solstizio d’Inverno (Capricorno) a Palazzo Lappoli, il tutto secondo un moto antiorario.

Osservando questa disposizione, si può immaginare un duplice movimento circolare: uno più lento che attraversa i segni zodiacali mese per mese e un altro che scandisce le stagioni tre mesi per volta. Posizionandosi al centro del cerchio, guardando verso Nord-Est (Logge Vasari), l’osservatore si troverebbe idealmente al centro di un movimento circolare, in cui la quantità di luce aumenta, si stabilizza, diminuisce e poi aumenta di nuovo, come in un planetario virtuale di costellazioni e stagioni.

Non è dato sapere se i progettisti avessero inteso rappresentare tale simbologia oppure si tratti esclusivamente di estetica; tuttavia, è affascinante ipotizzare che abbiano volutamente incorporare queste conoscenze per creare un’opera che, a un primo sguardo, appare celata dietro semplici forme geometriche. Ogni giorno numerosi passanti attraversano queste linee senza accorgersi della loro complessità, similmente alle linee di Nazca, le cui figure sono visibili solo da una prospettiva elevata.

Incitiamo i lettori a verificare di persona, a recarsi in Piazza Grande e a esplorare l’area, prestando attenzione anche al rilievo del terreno, e osservando la città con occhi nuovi e attenti ai simboli nascosti nel suo tessuto urbano.

La proprietà intellettuale del testo e delle immagini, i concetti espressi e ogni connessione relativa è dell’autore, Marco Grosso, concessa in pubblicazione per l’Ortica. Vietata la riproduzione di tuto o parte del contenuto, salvo esplicita concessione dell’autore

1 commento

  1. È così, in quanto, si ripropone ciò che il nostro grande genio, Leonardo, ricava dalle opere dell’architetto romano ” l’uomo di Vitruviano”, l’uomo al centro come misura di tutte le cose dai segni zodiacali ai mesi, visione tipicamente rinascimentale, a questo punto si pone una domanda: chi ci ha dato la misura del tempo!!??.

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Marco - Artista Digitale
Marco - Artista Digitale
Marco Grosso, giornalista indipendente, critico musicale e scrittore, è anche artista digitale, con il suo studio e sviluppo di quadri digitali con intelligenza artificiale e successiva riprogrammazione avanzata. Con un suo stile personale di immagini sta collaborando con realtà artistiche ed editoriali italiane indipendenti che utilizzano le sue immagini come copertine di libri, dischi e poster.
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