Nei dintorni di Cortona, nella frazioncina di Sant’Angelo, c’è un luogo particolare, che da sempre ha alimentato strane leggende. Si tratta della cosiddetta “Casa di Sant’Angelo”, che si trova al termine di una strada sterrata che si inoltra tra i campi coltivati e piccoli boschi che caratterizzano il paesaggio circostante.
La frazione è immersa nel tipico contesto rurale della Toscana, con casolari sparsi e una quiete interrotta solo dai suoni della natura e occasionalmente da macchinari agricoli.
L’edificio è posizionato ai margini di un piccolo boschetto di querce e cipressi, che contribuisce a creare un’atmosfera ancora più isolata e misteriosa.
La struttura è un esempio di architettura rustica toscana del XIX secolo, costruita con pietra locale e mattoni.
Nonostante l’usura del tempo, la casa mantiene ancora una parvenza della sua antica bellezza con finestre ad arco e tetto in coppi di terracotta, benché alcune sezioni risultino ormai crollate o pericolanti.
All’interno, si sviluppa su due livelli. Il pian terreno comprendeva un tempo la cucina con un grande camino in pietra e una sala comune, mentre al piano superiore si trovavano le camere da letto.
Le stanze, tuttora spoglie, trasmettono un senso di passato immutato, con pareti scrostate che lasciano intravedere vecchi strati di pittura.
Il cortile esterno, ormai incolto, era una volta utilizzato come orto e piccolo frutteto.
Alcuni racconti locali suggeriscono che sotto certe pietre del cortile siano sepolti oggetti particolari di epoche passate, forse a collegamento con i misteri della casa.
La leggenda principale associata alla Casa di Sant’Angelo ruota attorno al tragico destino di un bambino che, secondo il folklore, morì all’interno dell’abitazione in circostanze mai chiarite.
La storia, tramandata oralmente, parla di un incidente o di una malattia improvvisa che portò alla morte prematura del fanciullo.
Alcuni anziani del posto suggeriscono che la sua anima non trovi pace, motivo dei presunti fenomeni paranormali che avrebbero luogo nella casa.
Quanti hanno visitato la casa riportano testimonianze che alimentano la sua reputazione sinistra.
Nel silenzio della notte, diversi abitanti della frazione sostengono di aver udito pianti e lamenti provenire dalla casa, come il disperato richiamo di un bambino.
Altri riferiscono di luci che appaiono e scompaiono alle finestre, anche se la casa non ha elettricità da decenni.
C’è un resoconto particolarmente noto di un fotografo che, esplorando l’interno per una serie di scatti, sostiene di aver catturato un volto infantile in una delle foto, pur essendo l’unico presente nell’abitazione in quel momento.
Suggestioni, paradolie, oppure veramente qualcosa alberga in quel luogo?