“Anni, per me, lievi come passi di danza.
Zucchero filato, baci e dolci carezze nei capelli.
Federico, Antonio, il fidanzato Dino
e nel ‘75… Jo… l’uomo del mio destino.
Eravamo in una trentina,
una bella compagnia di periferia,
si rideva, si scherzava…
juke-box, minigonne e sandali alla schiava,
toast, cicorì e coca-cola.
Un po’ di Beatles…un po’ di Rolling Stones
e la struggente melodia di “Samba pa ti” dei Santana
come colonna sonora dei nostri “verdi chiar
di luna”.
Capelli lunghi, jeans a zampa d’elefante o a sigaretta,
ray-ban e la cintura alla vita stretta.
Di giorno, lo studio, le assemblee
i dibattiti organizzati…
Sognando di diventare adulti migliori,
giocavamo a fare i figli dei fiori,
e un po’ ci misuravamo stando fuori
con cortei di diversa ideologia,
ma uno solo, quello animalista,
ci teneva uniti come per magia.
Uno scantinato,
la chitarra, un canto, la batteria,
sognavamo l’Esperanto, Londra,
l’India e paesi ancora più lontani
per andare via…via…via!!!”
“ Tre coppie, dei nostri, si sono presto sposati, lo sono tutt’ora, con figli, suoceri e nuora. Altri, come me, sono tornati ad abitare a Milano. Ci siamo persi di vista, ma per quel che ne so, nessuno, di noi, ha perso la testa. Siamo stati fortunati, non qualunquisti! Tante volte ci vuole più coraggio ad essere normali, e dire di “NO!” a canti di sirene come spirali.” (Ai miei figli regalo un “flash”di quell’era. Sapete, ragazzi, degli anni duemila…? Erano anni, per me, belli, anche senza eccessi, sballi e spinelli.”)
Mamma-
* S. S.C. *

I miei anni sessanta
Un viaggio nostalgico negli anni Sessanta
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