Giovedì della scorsa settimana, a Ugo Marzito cadde un panno dal terzo piano, e la brezza africana lo spinse verso una selva oscura, come diceva Dante. Ugo scese, indossò gli stivaloni di Mana, la sua compagna in una famiglia aperta, dato che lei non era presente essendo il suo giorno libero, e si mise alla ricerca del panno.
Nel buio del sottobosco, il suo piede rimase incastrato sotto un tubolare di ferro di 8 cm di diametro. Cadde in avanti e trovò una ganascia con due viti da 14 e uno dei relativi dadi. Raccolse questi pezzi di minuteria, lasciando lì il tubolare, e si inoltrò a fatica finché si ritrovò sotto un arco di pietre, dove il fogliame aveva oscurato completamente il cielo.
A Ugo prese un forte senso di paura, soprattutto quando, in un angolo sotto l’arco, trovò un mucchietto di ossa appartenenti a un artiodattilo della famiglia dei suidi, animali ormai estinti dopo la grande carestia di mille anni fa. Il canto di una civetta, che risuonava nell’oscurità, lo accompagnò fino a quando ritrovò il panno, appeso a un ramo. Con una canna di bambù riuscì a recuperarlo, e sulla strada del ritorno si imbatté in una lamiera con iscrizioni ormai illeggibili.
A casa, insieme al suo duplex Pino, Ugo si mise a decifrare la scritta, scoprendo che si trattava di un antico reperto: “Anfiteatro romano di Arezzo del I secolo d.C., capienza circa 5.000/10.000 spettatori, forse usato per le naumachie, abbandonato dal 2010”.
Note per la lettura:
- La casa si trova al terzo piano, in sospensione!?
- Ugo e Pino sono astronauti che sono stati su Marte e su Europa, uno dei satelliti di Giove.
- Mana è una briciutonoma di 4ª generazione.
- Siamo nel periodo successivo all’anno 3563.
- Mana ha il giovedì libero e lo ha sfruttato per andare a trovare sua sorella Ruth al circolo degli Arcilessi, insieme al piccolo Lesto, suo figlio.