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Il “Che” di Firenze: la cacciata dei Medici e la potenza del denaro

Il gossip di Cesare Fracassi
L'ascesa e la caduta della famiglia Medici, tra la rivolta del Savonarola e il ritorno trionfale grazie alla potenza finanziaria.
Un'epoca di sfarzi, intrighi e trasformazioni artistiche nella Firenze rinascimentale.

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IL “CHE” DI FIRENZE E LA CACCIATA DEI MEDICI E I RUFFIANI, E POI IL RITORNO, LA POTENZA DEL DENARO.
Ho sempre detto che la famiglia dei medici era affetta da una malattia genetica, simile agli effetti delle lesioni provocate dalla gotta, ma forse era la stessa sindrome di Primo Carnera l’ acromegalia, deformazione delle estremità degli arti e dello stessi lineamenti del viso, disfunzione alla tiroide e alterazioni dell’ormone della crescita(?) , ma questo non c’entra…
Purtroppo, durante il dominio di Lorenzo Medici, il magnifico, attorniandosi dei più grandi artisti del tempo, scelse come lettore e predicatore a S. Marco, un frate domenicano, il Savonarola.
Era costui un “Gesù”, così lo chiama lo stesso Lorenzo, quando lo invita a venire al suo capezzale in punto di morte, ma lo stesso frate non gli concede l’assoluzione, e Lorenzo muore nel 1492.

Qualche anno prima aveva tentato il Nobile fiorentino di corromperlo con trecento fiorini d’oro, consegnati per elemosina, ma il domenicano li aveva distribuiti fra i più bisognosi.
Il contrasto tra i due era proprio la dissolutezza dei costumi tra gli artisti, la corruzione nella amministrazione, la vita frivola “fatua” di tutta la corte dei Medici.
La rivoluzione fu un” Robespierismo “dell’epoca libri e opere d’arte furono bruciate in piazza  nel 1494 anche Piero Medici fu cacciato anzi dovette darsela a gambe.
due anni durò questa repubblica in cui gli artisti, come il Botticelli, iniziarono a spostare le loro rappresentazioni su temi religiosi.

Alla fine del 1494 dopo la scomunica per impostura ed eresia, il frate, fu bruciato in Piazza della Signoria.
Ma la potenza del denaro riporto’ i Medici in Firenze dopo l’assedio del 1530, i prestiti della banca dei Medici già divenuta internazionale, riavvicinarono il Papa Giulio dei Medici, Clemente VII, sia alla Francia e alla Spagna che allo stesso imperatore Carlo V, e dopo averlo incoronato, mossero alleati a riprendersi Firenze.

L’assedio durò circa dieci mesi, il perugino Baglioni, a capo dell’esercito gigliato, penso’ di far svolgere in Santa Croce gli incontri di calcio al fine di dimostrare che erano ancora in forze, ma poi per salvare Firenze dal saccheggio, aprì Porta Romana ai cavalieri imperiali.
E così ritornano i gottalesionati, guelfacci sfruttatori del nostro Arezzo.

MALATESTA BAGLIONI CONDOTTIERO DI VENTURA DOPO IL TRADIMENTO SI LEVA DAI…. FA IL BAGLIONI 
Clemente VII, Giulio dei Medici, anzi Zanobi, figlio naturale e poi legittimato di Giuliano Medici, quest’ultimo trobator a destra e a manca, si era sposato con Semiramide figlia di Jacopo IV d’Appiano signore di Piombino, ma aveva come amante Simonetta Vespucci, modella di Botticelli, e di altri artisti, considerata la più bella donna, che premio’ dopo una giostra lo stesso Giuliano, con un elmo fatto nella bottega del Verrocchio, ma non disdegnava di incontrarsi con la Loretta Gorini altre bella donna del tempo da cui ebbe Giulio, poi Papa., insomma il fratello di Lorenzo il Magnifico, era un ricco maialone.

Per la cronaca fu assassinato da Francesco dei Pazzi, e dal Bandini, nella cattedrale di Firenze, dove anche Lorenzo fu ferito
E il Baglioni!??……

No, ancora un s’era levato….., era stato messo a capo delle difese di Firenze, ma si accordo” con Clemente, l’ antipapa, e Carlo V imperatore, per far entrare le loro truppe in Firenze, mentre a Gavinana Francesco Ferrucci combattendo imprecava ” ahi!,” traditor Malatesta” ( Malatesta Baglioni), ( vatti a fidare dei perugini)
Infatti finito l’assedio di Firenze, si levò dai…., questo traditore, e pote’ rientrare a Perugia come signore e dopo 4 anni anche lui la gotta lo anniento’.

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Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.
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