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mercoledì, Aprile 2, 2025
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La grande bufala, l’auto elettrica e il superbonus

il gossip di Cesare Fracassi
Zero emissioni in strada, ma enormi costi ambientali e sociali nascosti: dall'estrazione delle terre rare al riciclo delle batterie.
Il superbonus sembra una soluzione economica a breve termine, ma rischia di gravare pesantemente sulle future generazioni

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La compri, Europea, Americana, o Cinese non importa, fai emissioni( co2) 0, quando vai, ma le terre rare per fare le batterie, per estrarle, sfruttano o le mani dei ragazzini in Africa o i motori degli escavatori in Cina e in Asia come per fare un motore a combustione e quì non si scappa siamo alla pari di emissioni, poi messa in strada fai i suoi chilometri di autonomia e la ricarichi ad aria?

No, con energia da centrali elettriche a combustione o nucleari, ed emetti tanto Co2 o scorie quasi perenni da limitare la vita dei posteri, inoltre devi considerare lo smaltimento delle batterie, la loro durata di utilizzo oltre del costo e allora,  ah, il buco dell’ozono, tanto paventato, si è richiuso e per di più le geopolitiche economiche, sono per noi europei, che produciamo solo l’ 8% di inquinamento di cui solo 1% dai mezzi di trasporto, contrarie al raggiungimento di pacificazione degli attuali conflitti esistenti.

I dazi potrebbero creare altri conflitti sia economici cbe propriamente bellici?
Certo che sì, una proposta tra le tante possibili è di sviluppare lo studio di motori o centrali al Torio T 90, autofertilizzanti, di limitatissimo impatto e di massima sicurezza, dato che si spengono immediatamente, senza aspettare il raffreddamento, tanto quelle a fusione sono a divenire tra 100 o più anni.

Il superbonus, muove a volano l’economia e le tasse che lo stato incassa servano a ripagarlo oltre che alla crescita economica, così i caponi che lo hanno istituito pensavano e molti, ancora troppi, lo pensano.
Sì, si aumenta il Pil, si incassano più tasse,ma è come uno che senza soldi compra l’auto con motore al torio, che dura 100 anni con soli 8 gr di materiale, e dopo 100 il suo nipote la paga.

Mi spiego è come dopare un sistema, godere del giovanento economico oggi, senza vedere che limiterai la crescita l’assistenza dei tuoi nipoti, come hanno fatto con il nostro debito pubblico e con altre politiche fino ad ora, se crei postifici e ricchezza oltre stipendi fasulli, qualcuno dopo di te pagherà!

Il tutto deve sempre andare con il grado di crescita, di velocità di sviluppo, rapportatto al sistema globale di compensazione!

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Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.
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