La famiglia di antiche origini etrusche, probabilmente della tribù Pomptina, zona del Volsci, zona umbro toscana, Chiusi, Città della Pieve, dopo la prima bonifica etrusca della Val di Chiana si spostò nella città più importante della Toscana, che nel IV secolo a. C. era Arezzo, possedevano vaste zone coltivabili e era una genia etrusca tra le più antiche, oltre dotata di immense ricchezze.
La sua nascita avvenne nel 68 in una lussuosa villa nella zona di Saione circondata da un ampio parco, in cui vi erano statue di Dei e Dee oltre che di antichi uomini di cultura ellenica, in prossimità del traguardo del lucumone per le corse delle bighe.
Ben presto il suo grado di cultura, gli etruschi venivano chiamati a Roma dalle famiglie nobiliari per l’insegnamento dei figli, erano proprio degli influencer, di moda, dai vestiti, alla pettinatura, oltre che per i monili di produzione prevalentemente aretina, ben presto, dicevo, fu invitato a Roma, e qui diventò amico di Ottaviano Augusto, Marco Antonio, e Lepido, il triunvirato, che contrasto’ gli assassini di Cesare.
Ottaviano, imperatore, per incanalare una tendenza culturale a favore del suo premierato o principato, lo nomino’ ministro della cultura e lui fondò, anche da altri seguito, un circolo dl letterati e poeti.
Anche Caio Messala Corvino, aveva la sua corte di poeti: Tibullo, Ovidio, e Ligdamo, oltre che la nipote Sulpicia, poi esiliata ad Arezzo a Venere.
Di Ligdamo le sue opere, raccolte nel III libro di Tibullo, si conoscono solo 5 elegie, scritte per riconquistare una nobile donna Neere.

Ora c’è da spiegare perché c’è il naso rotto nel busto, in quanto all’anfiteatro, un mio coetaneo, ora deceduto, con la fionda fatta con” le rame” biforcute di testucchio ed elastici Pirelli del 5 mm, glielo ruppe e ora è riappiccicato!!