Nelle colline di Bucine, ciò che doveva essere una modesta capanna adibita a scopi venatori si è trasformato in un lussuoso ristorante segreto per una clientela selezionata.
Un incredibile colpo di scena che ha portato i Carabinieri della Sezione di P.G. della Procura di Arezzo a intervenire prontamente, scoprendo una realtà molto diversa da quella dichiarata.
Nel corso della tarda mattinata di ieri, i Carabinieri hanno individuato il ristorante “camuffato” situato tra le verdi colline di Bucine.
Originariamente presentato come una struttura in legno a impatto zero, conforme alle normative venatorie, il luogo si è rivelato essere una struttura, con pavimenti in gres porcellanato, cucina industriale, celle frigorifere, magazzini e addirittura un parcheggio.
L’Ufficio Tecnico del Comune di Bucine è intervenuto immediatamente, confermando l’abusività della struttura. Di conseguenza, i Carabinieri della Procura, d’intesa con il Pubblico Ministero, hanno proceduto al sequestro immediato di tutti i manufatti illegali. Saranno necessari ulteriori accertamenti tecnici per valutare l’entità degli abusi prima di procedere con la demolizione del complesso, considerata la sua assoluta insanabilità.
In seguito a questi eventi, i rappresentanti legali di due squadre di caccia al cinghiale sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria. L’accusa è quella di aver realizzato lavori, opere e manufatti completamente in difformità dal titolo edilizio presentato al Servizio Unico di Attività Produttive (SUAP) di Bucine.
Un caso che getta luce su una vicenda intricata e sorprendente, dove la passione venatoria si è trasformata in una violazione delle normative urbanistiche, portando a conseguenze legali impreviste.