La mala informazione

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Non sempre informare è una cosa educativa, anzi, talvolta può creare più danni che vantaggi.

Ne è un esempio la notizia, partita da un noto giornale online aretino e poi ripresa da tanti altri, di una bravata compiuta da giovani adolescenti in stazione a San Giovanni Valdarno.

Il gesto, eclatante, stupido e potenzialmente mortale, è stato ampiamente descritto in ogni dettaglio, riportando anche analoghe azioni altrettanto pericolose.

Ecco, c’era bisogno di raccontare minuziosamente tale dinamica?
Con il grave rischio che altri ragazzini, leggendo la notizia, potessero replicare per filo e per segno tale azione, con conseguenze nocive.

Bastava a nostro avviso meno sensazionalismo, riportare il fatto, ma senza scendere troppo nel dettaglio.

Chi ha letto, e magari stupidamente decideva di farlo anche lui, ha trovato più o meno una sorta di manuale di come farsi investire da un treno.

Una sciagurata catena di condivisioni e repliche della notizia, che una volta partita non si può controllare, ha delle responsabilità.

Ci si augura che chi vigila sui codici dell’informazione vigili e se necessario impedisca di informare con queste modalità, perché un click in più non vale la follia di un momento di un lettore sciagurato.

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