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Quattro opere di Sara Lovari nel Mahindra Museum of Living History di Mumbai

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L’artista aretina è l’unica artista europea presente nel nuovo museo del Gruppo Mahindra

Un’aretina scelta come unica artista contemporanea europea per un nuovo museo indiano.

È questa la notizia che arriva direttamente da Mumbai, in India, dove nel mese di luglio ha aperto ufficialmente i battenti il Mahindra Museum of Living History.

Progettato da Harsh Manrao e curato nell’allestimento da Elsie Nanji, il museo interattivo di “storia vivente” è pensato per unire passato e futuro. Esso ospita opere d’arte commissionate ad artisti dai linguaggi più differenti, scrupolosamente selezionati, che raccontano la storia, i valori e i principi fondamentali del Gruppo Mahindra, fondato nel 1945 e presente con 260.000 dipendenti in oltre cento paesi del mondo.

Mahindra è leader nei settori delle attrezzature agricole e dei veicoli commerciali, nella tecnologia dell’informazione e nei servizi finanziari in India. Ha una forte presenza nelle energie rinnovabili, nell’agricoltura, nella logistica, nell’ospitalità e nel settore immobiliare. Con il nuovo museo il gruppo celebra la sua filosofia parlando di successi, lotte, etica e dell’importanza data alle persone che ne fanno parte.

Il progetto architettonico del Museum of Living History replica la forma a spirale del mollusco nautilus, a rappresentare la crescita, l’espansione e il costante rinnovamento dell’azienda. Ogni sezione – un mix unico di design, arte e tecnologia – è progettata per avvolgere lo spettatore in un caldo abbraccio.

Anche le quattro opere di Sara Lovari esposte in maniera permanente si ricollegano alla storia del Gruppo Mahindra. Gli assemblage per cui l’artista casentinese è conosciuta a livello internazionale sono intitolati “The beginnings”, un cassetto con riproduzione dei primi documenti dell’azienda legati con spago, “Financial Prudence”, uno specchietto di auto degli anni Sessanta con tasselli tipografici in legno, “Ethics and Integrity”, una lanterna da carrozza di fine Ottocento con un amo da pesca e carta stampata, e infine “Rise for good”, una piccola valigia in pelle con specchio e riproduzioni di foto, documenti e oggetti personali di Mohan RedKar, un dipendente dell’azienda morto eroicamente tentando di salvare delle vite in mare.

La presenza di Sara Lovari nel Mahindra Museum of Living History di Mumbai è una nuova e straordinaria tappa di una carriera in costante ascesa per un’artista che partendo da un minuscolo paese del Casentino, Avena, sta facendo conoscere la sua arte in tutto il pianeta.

BIOGRAFIA:

Sara Lovari è nata nel 1979 ad Avena di Poppi (AR) ed esordisce nel mondo dell’arte nel 2007.
Nel 2014 è stata finalista al premio Arte Mondadori e vincitrice della sezione “nuove proposte” al premio Adrenalina. Nel 2015 ha esposto con una personale nel MAEC di Cortona dal titolo “Les Objects & The Letter-Room”. Nell’ottobre dello stesso anno è stata vincitrice di una borsa di studio all’Università dell’Oklahoma con “Art Residence Norman USA”. Nel 2016 ha vinto nella sezione “gold” al premio Adrenalina ed ha partecipato alla residenza artistica a BoCs Art di Cosenza. Nel 2017 è stata presente negli Stati Uniti a “Scope Miami Beach”, “Scope New York” e alla biennale del National Weather Center di Oklahoma City. Nel 2018 ha esposto con la personale “La ricerca del desiderio” nel Castello di Poppi e alla Barbara Paci Galleria d’Arte di Pietrasanta, nonché con “Le charme dans le mirror” alla Galleria Fidia di Roma. Nel 2019 ha preso parte al project room “Parte prima: la realtà” alla Luisa Catucci Art Gallery di Berlino. Nel 2020 ha esposto con la personale “A pesca di vita” nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli e con la personale “Regine di carta” nel Museo della Fraternita dei Laici di Arezzo. Nel 2021 la sua mostra “Scriptae” è stata allestita nel Museo delle Biccherne interno all’Archivio di Stato di Siena e l’installazione “Gladiatori di Carta”, realizzata assieme a Mauro Maurizio Palumbo, nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Nel 2022 ha firmato la nuova linea ecosostenibile di Kartos “Words for Earth” ed esposto nella collettiva itinerante “Pesci, conchiglie, fossili” alla Polveriera Guzman di Orbetello e all’Accademia dei Fisiocritici di Siena.

Lavora nel suo atelier di Piazza Soldani 12, a Poppi (AR). Collabora stabilmente con gallerie italiane ed estere.

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