All’ospedale San Donato di Arezzo ricoverato un uomo di 32 anni rientrato da una vacanza alle isole Canarie
La direzione generale della ASL Toscana Sud Est e dell’Istituto Nazionale Lazzaro Spallanzani di Roma informano che un uomo di 32 anni di Arezzo rientrato nei giorni scorsi da una vacanza alle isole Canarie è risultato positivo al vaiolo delle scimmie, ed è ricoverato presso il reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Donato.
Si tratta di una persona rientrata in Italia il 15 maggio scorso che ha presentato rapidamente i sintomi della malattia.
Nei giorni tra il 15 ed il 20 maggio non ha avuto contatti con i propri familiari, in quanto l’uomo vive da solo.
Il giorno 20 maggio si è fatto visitare dal proprio medico di base che lo ha indirizzato agli ambulatori di Malattie Infettive.
L’uomo è stato immediatamente preso in carico dai medici del reparto in quanto presentava delle lesioni cutanee suggestive per l’infezione.
Due le persone che in questo momento sono in sorveglianza attiva per aver visto il 35enne: un amico che ha preso un aperitivo con lui il giorno prima del ricovero e’ il medico di base.
E’ stato pertanto contattato l’Istituto Nazionale Lazzaro Spallanzani sia per un parere sulle lesioni, confermando il sospetto clinico posto ad Arezzo in quanto risultavano simili a quelle dei 3 pazienti da loro ricoverati, sia per l’invio dei campioni per la conferma di laboratorio.
I tamponi sono stati inviati il 21 maggio al laboratorio di virologia dello Spallanzani e il giorno successivo è stata comunicata la positività di tutti i campioni esaminati.
Contemporaneamente il servizio di prevenzione della Asl ha provveduto ad individuare tutti i contatti della persona che sono stati raggiunti e per i quali è prevista una sorveglianza sull’insorgenza dei sintomi per i prossimi 21 giorni.
I sintomi e segni da attenzionare sono le lesioni cutanee (vescicole e pustule), febbre, malessere e ingrossamento dei linfonodi.
Il virus viene trasmesso da una persona all’altra per stretto contatto con lesioni, fluidi corporei, goccioline respiratorie e materiali contaminati come lettiere.
Il periodo di incubazione del vaiolo delle scimmie è generalmente compreso tra 6 e 13 giorni.
Il consumo di carne e altri prodotti animali di animali infetti non adeguatamente cucinati è considerato un possibile fattore di rischio.
Il vaiolo delle scimmie è solitamente «autolimitante», cioè non evolve in modo grave, ma lo può essere in alcuni individui, come bambini, donne in gravidanza o persone immunodepresse.
Il vaiolo delle scimmie non si diffonde facilmente e la maggior parte delle persone che vengono infettate sviluppa solo sintomi lievi, tra cui febbre, eruzioni cutanee e vesciche, che possono risolversi senza trattamento.
Ma il virus può causare malattie più gravi nelle persone con un sistema immunitario indebolito, nelle donne in gravidanza e nei bambini piccoli.