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giovedì, Maggio 8, 2025
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Carabinieri sgominano una banda di pregiudicati georgiani

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Continuano i servizi mirati alla prevenzione ed alla repressione dei reati predatori da parte dei Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno, che appena una settimana fa avevano messo in fuga una banda di ladri che aveva preso di mira una pelletteria di Castelfranco Piandiscò.

Nell’occasione, la gazzella dell’Arma aveva incrociato il furgone con i malfattori, che si lanciava in una fuga a folle velocità, e, dopo un vero e proprio inseguimento, aveva costretto i soggetti ad abbandonare il mezzo in una strada senza uscita e a dileguarsi a piedi.

L’altra notte a poche ore di distanza dal blitz condotto dai colleghi del Nucleo Investigativo di Arezzo, che ha consentito di fermare una banda composta  da soggetti dediti a reati contro il patrimonio e a trarre in arresto un pregiudicato campano, trovato in possesso di un vero e proprio kit per rapine, compresa un’uniforme della Guardia di Finanza, ancora i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno portato a termine una nuova operazione, sgominando una banda di pregiudicati georgiani.

Da qualche giorno circolava in Valdarno un’autovettura con a bordo un gruppo di sospetti. Svariate erano state le segnalazioni provenienti dai cittadini (sempre preziosissime per aiutare le Forze dell’Ordine nel loro quotidiano operato), ma ogni volta sembrava andare bene ai probabili malviventi: alla stregua di un vero e proprio fantasma, quando l’equipaggio giungeva sul posto della segnalazione, l’auto sospetta, puntualmente, era già riuscita a dileguarsi. Stavolta le cose si sono concluse diversamente.

 

L’allarme è scattato quando già si era fatto buio da qualche ora e all’arrivo dell’ennesima segnalazione della misteriosa Renault con targa francese , la pattuglia dell’Aliquota Radiomobile, cè finalmente riuscita ad intercettarla prima che potesse svanire nel nulla, come era accaduto nei giorni precedenti.

A bordo, i Carabinieri hanno identificato tre soggetti georgiani tra i 30 e i 35 anni, tutti gravati da numerosi precedenti di polizia.
I tre, immediatamente sottoposti a controllo, hanno sin da subito dato segni di nervosismo, cosicché gli uomini dell’Arma alla luce dell’atteggiamento sospetto e delle circostanze di luogo e di tempo che non potevano giustificarne la presenza in loco, hanno deciso di approfondire gli accertamenti e di procedere ad una vera e propria perquisizione. Così facendo, i tre malviventi sono stati trovati in possesso di un vero e proprio “per topi di appartamento”, vari monili di bigiotteria, di un cacciavite a taglio lungo circa 26 cm (idoneo per essere utilizzato quale arnese da scasso), di una serratura da porta blindata (della quale i malfattori non hanno saputo giustificare il possesso) e di un panetto di sostanza verosimilmente stupefacente del tipo hashish.

Nel corso degli accertamenti di rito, durante i fermati opponevano resistenza   all’esecuzione degli atti d’ufficio, i carabinieri appurano che, in carico ad uno dei fermati, pendeva un provvedimento di esecuzione di ordine di ripristino della carcerazione, doveva scontare una condanna per il possesso di documenti falsi.
L’uomo quindi, un 35enne gravato da svariati precedenti, è stato tratto in arresto e tradotto presso la casa circondariale di Arezzo.
Sono in atto ulteriori accertamenti per appurare la genuinità dei documenti in suo possesso.

I due complici, insieme all’arrestato, sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Arezzo per resistenza a Pubblico Ufficiale, possesso ingiustificato di grimaldelli e detenzione al fine di spaccio di stupefacenti.

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