Nella manovra economica che il Governo è costretto a varare per non incorrere nelle sanzioni di infrazione UE sarebbe contemplata una tassa sulle bevande zuccherate per cercare di renderle più amare.
In fondo, nonostante le proteste dell’Assobibe (non ridete, si chiama proprio così), l’associazione della Confindustria che ha subito alzato gli scudi contro la manovra, tale provvedimento passerà sotto l’egida della salvaguardia della salute e per diminuire il gran numero di bimbi obesi che il nostro paese vanta.
Del resto simili provvedimenti sono già passati in numerosi paesi e lo scorso anno anche Filadelfia è stata la prima tra le grandi città americane ad approvare una tassa su bibite zuccherate e gassate.
Peccato che da noi un simile provvedimento è paventato già da alcuni anni senza mai riuscire a sbucar fuori perché le lobbies del settore sono multinazionali che i nostri parlamentari se li bevono.
E poi ci chiediamo, ma per far cassa non sarebbe giusto intervenire su settori che potrebbero dare introiti immediati come ad esempio fermare il programma di acquisto degli F35 dove l’Italia ha già investito 2 miliardi e mezzo e che per tutti i 90 cacciabombardieri in acquisto non abbiamo ancora la spesa definitiva?
O forse non sarebbe più giusto vendere l’Air Force voluto da Renzi che vale 175 milioni di euro e ci costa 76mila euro al giorno?
(e poi ora chi trasporta? attende forse il ritorno del bomba di Firenze? Ecco perché si chiama “force”!)
Insomma, ben vengano provvedimenti che tutelino la salute.
Ma non prendiamoci in giro.
Per dare all’Europa il rito sacrificale che richiede per non essere spolpati, basterebbe guardare dentro le istituzioni, nei meandri del Parlamento, tra le pieghe dei vitalizi e vendere i parlamentari come Razzi a Trump che li utilizzerà per fare più danni alla Siria che non i suoi missili.