Il “crollo” del Ponte

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Proprio ora che alle chiacchiere qualcuna ha fatto seguire i fatti arriva la tegola.

Il ponte raffigurato nel quadro più famoso al mondo, alle spalle della celebre Monna Lisa ritratta da Leonardo da Vinci no punte Buriano, ma bensì il ponte Romito di Laterina.

Ancora una volta l’Arno ha storto sdegnosamente il muso agli aretini!

A rivelarlo, una ricerca coordinata dallo storico Silvano Vinceti, che a quanto pare, non ha dubbi sul quesito che negli anni ha alimentato innumerevoli dispute.

Peccato che questo studio arriva con qualche anno di ritardo e studiosi dell’opera di Leonardo da Vinci sia locali quali Carlo Starnazzi che internazionali quali quel Carlo Pedretti non sono più tra noi per ascoltare la loro versione.

Memorabile di quest’ultimo fu il battibecco, circa venti anni fa, con una storia locale su una presunta pennellata data da un mancino su una delle tante repliche giunta ad Arezzo della Madonna dei Fusi, che subito il volgo ribattezzò dei Confusi, assieme ad un ritratto di Verrocchio maestro del Maestro da Vinci.

Era il periodo che ad Arezzo arrivò il mondo per la fine del lungo restauro degli affreschi della Vera Croce di Piero della Francesca.

Che periodo!
Un gran bel periodo che fece rimbalzare il nome di Arezzo in ogni parte del mondo e non solo fra gli amanti del wurstel, dello stinco o paella che sia!

Insomma, era anche il periodo che, bene o male, qualcuno si dedicava allo studio del territorio e se anche qualche ipotesi azzardata strappava un sorriso stava a sottolineare quanto questa terra fosse amata.

Ora? Ora solo un po’ di unto o poco più e tutti contenti Madama la signora.

Che ponte Buriano sia quello della Gioconda o meno poco importa perché al di là di questo studio Arezzo ed il suo patrimonio storico artistico sono sempre più in caduta libera e, a quanto pare, interessa poco a tutti ed in primis ai signori amministratori.

Rammentiamo poi che non vi è un assessorato alla cultura, ma una fondazione alla quale è stata consegnata mani e piedi e che ad oggi il suo programma è pari a quello della due giorni della sagra del macarone viola.

1 commento

  1. Io ho il ricordo indelebile di un numero di un foglio locale che si chiamava “L’ Ago” dove, all’ epoca Starnazzi/Pedretti,si sosteneva che il ponte ritratto ne L’Urlo” di Munch era il ponte di Pescaiola.
    Ne e’ passata di acqua sotto i ponti.

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