Il Sindaco implora due treni per Natale: “anche la renna viaggia più veloce della E45”
Visita ufficiale del sottosegretario Iannone: scopre la stazione Medioetruria non è un film di fantascienza (ancora)
Ieri giornata storica per le infrastrutture aretine: per la prima volta dopo tanto tempo, qualcuno del governo è arrivato in carne, ossa e ritardo. È il senatore Antonio Iannone, sottosegretario alle Infrastrutture, che ha trascorso il lunedì ad Arezzo tra prefetture, palazzi e una raffica di “ci vediamo presto” più fitta dei cantieri sulla E45.
Prima tappa in Prefettura: briefing tecnico per parlare di buche, rotaie e sogni. “Occasione proficua”, dicono, ma pare che l’unico a guadagnarci qualcosa sia stato il bar accanto, vendendo caffè ai tecnici da ore fermi a dire “bisogna confrontarsi con RFI”.
Poi il momento clou: in Comune, il sindaco Ghinelli svela a Iannone che la stazione AV Medioetruria esiste solo sulla carta… igienica. Il sottosegretario, ignaro di tutto, prende appunti come fosse al primo giorno di scuola: “Non so nulla, ma tornerò con i tecnici”. Il sindaco, fiero, gli consegna la verità assoluta: “La stazione va fatta a Rigutino, cioè Manziana, cioè boh”.
Ma il colpo di teatro arriva quando Ghinelli, tra una chiacchiera e l’altra, implora una “coppia di treni per la Città del Natale”, nel caso qualcuno voglia venire da Roma o Milano a vedere le luci, gli elfi e le code sulle strade. Iannone annuisce come chi sta pensando se mangiare pizza o panino.
Nel frattempo, si discute anche della E45, la superstrada dove le buche hanno la residenza. “Serve attenzione!” dice il sottosegretario, promettendo l’ennesimo “massimo impegno”, ovvero una futura call su Teams con qualcuno che forse sa dove si trova Sansepolcro.
Intanto, il PD aretino, fuori dal Comune ma dentro ogni comunicato stampa, accusa la destra di essersi accorta dei treni solo adesso, mentre loro li aspettano da prima del Covid, del governo Draghi e forse anche del primo vagone a vapore.
Le infrastrutture ad Arezzo restano come l’Alta Velocità per ora: un’idea lontana, vagamente mitologica. Però almeno a Natale – forse – ci danno due treni. Magari anche in orario. Magari.