Ah, l’ora legale, quel magico momento dell’anno in cui, senza chiedere permesso, qualcuno decide che è il caso di rubarci un’ora di sonno. In questa notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo 2025, alle 2 in punto, le lancette degli orologi faranno il loro annuale balletto, saltando in avanti di un’ora, come se avessero un appuntamento galante con la primavera. Ma mentre la natura si prepara a regalare giornate più lunghe e luminose, noi, poveri mortali, dobbiamo fare i conti con il suo insidioso “piccolo scossone”. Ah, che piacere.
E sì, è vero, guadagneremo un’ora di luce la sera, per poter finalmente fare tutte quelle cose che non avevamo il tempo di fare nei mesi più bui. Ci si potrà dedicare a passeggiate all’aperto, fare sport o, nel mio caso, guardare il tramonto dalla finestra mentre mi interrogo su come sia possibile che l’ora legale esista ancora. Ma, come al solito, dobbiamo pagare il prezzo di questa gentile concessione: l’ora in meno di sonno. Ma non temete, l’industria della caffeina è pronta a rispondere alle nostre esigenze.
Alcuni sussurrano che l’ora legale aiuti a risparmiare energia, come se davvero qualcuno credesse che, una volta spostato l’orologio, ci dimentichiamo di accendere la luce in casa e che il nostro bisogno di illuminazione diminuisca magicamente. Perché, certo, nulla dice “risparmio energetico” come un’ora extra di luce nel tardo pomeriggio, quando siamo appena rientrati dal lavoro e abbiamo bisogno di accendere tutte le luci per vedere qualcosa nel nostro appartamento, che naturalmente è buio come una caverna. Non parliamo poi delle persone che, a quanto pare, trovano conforto nel risparmio di “centinaia di milioni di kilowattora”. Sì, perché nulla è più soddisfacente che sapere che, mentre qualcuno sta cercando di addormentarsi, stiamo risparmiando energia e salvando il pianeta, forse, un kilowatt alla volta.
E poi c’è la questione del benessere psicofisico. Dicono che l’orario possa interferire con il nostro ritmo circadiano, causando stanchezza, sbalzi d’umore e, per i più sfortunati, anche insonnia. Per non parlare degli effetti devastanti su chi ha un “ritmo biologico serotino”, ovvero chi ama dormire fino a tardi e svegliarsi nel bel mezzo del pomeriggio, magari con una buona dose di irritabilità. A proposito, mi chiedo come si sentano tutte quelle persone che si trovano nel limbo dell’ora legale, pronte a vivere una settimana di stress e nervosismo, solo per il capriccio di un’ora spostata. Ma ehi, il nostro futuro energetico è sicuro, giusto?
Nel frattempo, gli esperti suggeriscono di esporsi alla luce naturale al mattino, ridurre l’uso di dispositivi elettronici e, ovviamente, evitare stimolanti come la caffeina. Oh, e se siete davvero fortunati, potreste anche riuscire ad anticipare il vostro orario di sonno nei giorni precedenti, come se fosse una pratica del tutto naturale quella di cambiare il nostro orologio biologico senza alcun tipo di preavviso. Perché, a quanto pare, chi non si adatta è un’anomalia.
Il momento tanto atteso, però, arriva anche per la fine dell’ora legale, in quel freddo ottobre che ci restituirà la tanto agognata ora solare. Lì sì che potremo sentirci in pace con il nostro fuso orario, recuperando l’ora perduta in primavera. E così, ogni anno, ci ritroveremo a rivivere il dramma dell’ora legale, aspettando il giorno in cui, forse, l’Europa deciderà finalmente di liberarsi da questo malefico rito di passaggio. Ma, per ora, dobbiamo fare i conti con la tradizione e i benefici… questionabili.
In sintesi, l’ora legale è il perfetto esempio di come possiamo fare un piccolo sforzo per guadagnare un po’ di luce e forse risparmiare qualche centesimo sulle bollette, mentre al contempo dimentichiamo che il nostro equilibrio psicofisico potrebbe non essere così entusiasta di questo annuale appuntamento con il cambio d’orario.