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mercoledì, Aprile 30, 2025
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Il tempo della tavola perduto

Il tempo della tavola perduto

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Abbiamo perso il tempo della tavola: il simbolo e il valore di stare insieme mentre si mangia. La famiglia non si riunisce più a tavola, forse solo a cena, talvolta. Si vive la giornata alimentare senza pensare che ogni giorno il cibo che mangiamo crea il nostro corpo.

Colazione, pranzo e cena sono scelte necessarie, richieste dalla nostra biologia corporea. I ritmi alimentari giornalieri sono governati dai nostri ormoni e dal variare della glicemia. Tuttavia, oggi si mangia in piedi, fuori casa, con voracità, consumando cibi anonimi, spesso ricchi di grassi e poco salutari. Giorno dopo giorno, queste abitudini possono portare all’insorgenza di patologie e disfunzioni.

Mai mangiare in piedi, neppure a colazione.

Dimmi come mangi e ti dirò chi sei

Mangiare grandi quantità di cibo nel minor tempo possibile è un comportamento alimentare sempre più diffuso. Chi mangia in modo vorace finisce per assumere più cibo del necessario, cercando la sensazione di pienezza gastrica piuttosto che il piacere del gusto e dell’olfatto.

Il mangiatore vorace esprime ansia e incapacità di controllare il gesto di portare il cibo alla bocca. Immaginiamo di essere nella cavità gastrica e di osservare il cibo arrivare dallo stomaco: solido e liquido, cotto e crudo, caldo e freddo, in volumi spesso eccessivi perché non è stato masticato.

Uno spettacolo poco salutare. Lo stomaco si ribella e provoca il reflusso gastroesofageo: un atto di difesa contro il nostro comportamento alimentare scorretto.

Toast: il pasto veloce

Milioni di persone ogni giorno mangiano un toast. Il termine toast deriva dal latino tostum, ovvero “cotto al fuoco e annerito”, in altre parole, abbrustolito.

Ma attenzione: abbinare formaggi e salumi non è una scelta salutare. Questa combinazione introduce nutrienti che sovraccaricano lo stomaco e ne rallentano la digestione, favorendo il reflusso gastroesofageo.

Lo stomaco compie 3 contrazioni al minuto per digerire il cibo.

  • In un’ora: 180 contrazioni
  • In tre ore: 540 contrazioni

Questo sforzo può provocare il passaggio di acido cloridrico dallo stomaco all’esofago, scatenando il reflusso. Attenzione anche ai sandwich e ai tramezzini ricchi di maionese e condimenti grassi: la perdita del tempo della tavola finisce in farmacia… e la farmacia è sempre aperta.

Attenzione agli antiacidi

Nel reflusso gastroesofageo non si ha un aumento dell’acidità gastrica, ma un passaggio di acido cloridrico nell’esofago. L’uso prolungato di antiacidi può ridurre l’assorbimento della vitamina B12, con conseguenze sul sistema nervoso e un aumento dei livelli di omocisteina.

Si può evitare tutto questo con un semplice gesto: controllare la propria mano mentre sceglie e porta il cibo alla bocca.

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Dott. Pierluigi Rossi
Dott. Pierluigi Rossi
Laureato in Medicina Chirurgia è Specialista in Scienza della Alimentazione, Specialista in Igiene e Medicina Preventiva. E’ stato Primario presso la ASL di Arezzo, Servizio Sanitario della Toscana, per 22 anni, Direttore della U.O. Direzione Sanitaria della stessa ASL, dove ha creato e diretto Ambulatorio di Nutrizione Clinica. Docente dal 1995 al 2009 di Scienza della Alimentazione presso la Università degli Studi di Siena. Docente (a.c.) presso la Università degli Studi di Bologna. E’ autore di un considerevole numero di ricerche scientifiche pubblicate in riviste italiane ed internazionali. Autore di libri. Ha fondato la Scuola di Alimentazione Consapevole, dirige e insegna in Master e Corsi di Nutrizione Clinica a medici, biologi, farmacisti e personale sanitario in molte città italiane e all’estero. Ha elaborato il Metodo Molecolare (Dieta Molecolare) che supera il calcolo giornaliero delle Calorie, considerato un artefatto scientifico perché il corpo umano utilizza per il suo lavoro metabolico solo energia chimica (ATP) e non certo il calore.
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