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mercoledì, Aprile 2, 2025
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Memorie d’acqua e di zanzare

Il gossip di Cesare Fracassi
Un viaggio nei ricordi di un tempo in cui l'acqua si attingeva al pozzo e le zanzare si combattevano con il Flit

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Il pozzo e le mezzine d’acqua

C’era il Vignale alto e il Vignale basso: in quello alto sei ragazzi e una cittina, in quello basso tre cittine e cinque ragazzi. Anche se vi era una guerra continua a sassate, all’imbrunire tutti andavamo verso il pozzo a prendere l’acqua per le nostre 15 famiglie.

Io con mio fratello andavamo con una piccola mezzina di rame, con il coperchio dotato di una catenella collegata al suo picciolo, e il becco d’ottone dorato a bocca di serpente da 3 litri. Quella di mio fratello era uguale, ma da 5 litri. Alcuni l’avevano simile, forse meno lavorata, mentre quelle dei contadini erano aperte, senza coperchio, con due bocche a scivolo, una da una parte e una dall’altra.

Noi scendevamo dalla ripida discesa, attraversavamo l’aia del Noferi, dove trovavamo gli altri, e giù per le scalettine di pietra. Arrivavamo dietro la casa del Buccino e, sempre lungo il piccolo viottolo contornato dai sambuchi, raggiungevamo il pozzo comunale. C’era già la coda e anche qualche coppia di adulti con il bigone e la barella, per l’acqua delle bestie.

Era il momento di raccontarci la propria giornata e programmare quella da venire. E dopo scherzi, schizzi e battutine, il ritorno con il peso dell’acqua e la salita per noi del Vignale alto. Ora di noi ne siamo rimasti solo in tre, e anche di sotto sono rimasti in quattro.

Forse l’acqua era troppo fresca, ma dissetava tanto, specialmente bere dal collo e dalla bocca del serpente dorato. Lo strano è che bevevamo poco: si era sempre in giro, nel bosco, nei campi, nelle aie, tra i pagliai, o a dar da mangiare ai polli e ai maiali. E pure al trinciaforaggio, a girare la “rota”…


Il “Flitte” e la guerra agli insetti

Erano i primi anni ’50 del secolo scorso, quando ancora non c’erano le bombolette spray per rincoglionire zanzare e mosche.

Nel cucinone scendeva dal piatto della lampadina la striscia di carta moschicida e, finché c’era spazio, anche qualche zanzara ci sbatteva contro. Ma “manco si notava” e, fino a quando il nero delle mosche non predominava sul giallo, non veniva cambiata. Alcune, dalla parte non appiccicosa, erano persino decorate con fiorellini o quadratini. Anche nelle stalle ce n’erano, per alleviare bovi e mucche.

Una striscia di scotch appiccicoso da un lato, che poi, piena di insetti attaccati, veniva bruciata nel focolare, lontano dai tre piedi, “undoe” si mettevano i tegami per cucinare, con sotto la brace.

In contemporanea arrivò anche la “macchinetta del Flitte”, simile a una pompa di bicicletta, ma molto più grossa. All’estremità del getto c’era un recipiente avvitabile alla pompa, simile a un barattolo o a un tronco di tubo, dove veniva inserito il DDT.

Prima di andare a letto, la mia nonna lo spruzzava in camera a finestre chiuse, chiudeva la porta e faceva la carneficina di ogni tipo di insetto… salvo quel ragno che, incazzato, notte tempo scelse me e il mio labbro superiore per punturarmi.

Era andato a letto con il mio nonno e la mia nonna, in mezzo a quei camicioni bianchi, ma scelse me, con addosso solo le mutande e una camiciola di cotone. Mi venne un labbro gonfio che sembrava il cofano di un’auto.

“Mi sembra d’essere diventato un’automobile!” dissi.

La mattina corsi fuori a correre: “Brum, brum, bruum!” Mi sembrò di essere più veloce e di guidare una vera auto!

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Cesare Fracassi
Cesare Fracassi
Nato ad Arezzo nel 1946, in via Crispi 66, al suono della prima sirena del Fabbricone. Frequentò le elementari a Sant'Agnese, una scuola di vita e di battaglie. Dopo le medie, proseguì con il liceo classico e intraprese studi di medicina e giurisprudenza, completando tutti gli esami di quest'ultima. Calciatore dilettante, fondatore della squadra Tuscar Canaglia, sciatore agonistico e presidente della FISI provinciale. Esperienze lavorative: mangimista, bancario, consulente finanziario, orafo, advisor per carte di credito, ideatore della 3/F Card, registrata presso la SIAE (sezione Olaf n°1699 del 13/4/2000) con il titolo "Global System", agricoltore e, ora, pensionato.
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