Le categorie economiche di artigiani e commercianti della provincia di Arezzo si compattano e chiedono con forza una stazione AV a Rigutino, considerandola un’opportunità strategica per il territorio. Ma c’è un grande assente al tavolo del consenso: Confindustria Toscana Sud, che preferisce puntare su strade e autostrade anziché su rotaie e alta velocità.
In una nota congiunta, Confcommercio, Confesercenti, CNA e Confartigianato sottolineano che il progetto Medioetruria è fondamentale per il futuro economico e sociale della zona. “È il momento di abbandonare divisioni e rivalità, costruendo un fronte comune a favore del bene collettivo,” affermano con determinazione. E mentre tutti si schierano, Confindustria sceglie la via del disimpegno.
L’organizzazione via Roma sembra lavarsene le mani, citando come priorità la realizzazione della Due Mari e della terza corsia dell’Autosole. Progetti importanti, certo, ma che non offrono la stessa trasformazione infrastrutturale che una stazione AV potrebbe garantire. Il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, non nasconde la sua delusione: “Solo con una collaborazione sinergica si può ottenere un’opera strategica come questa. Confindustria stessa ha sempre riconosciuto l’importanza della stazione a Rigutino. Perché, allora, non sostiene questa battaglia?”.
Confindustria giustifica la sua posizione citando uno studio di fattibilità di RFI ritenuto “errato” e il mancato stanziamento di fondi per la stazione. Eppure, le altre associazioni di categoria non sono convinte. “La politica e le istituzioni locali non possono fallire su questo banco di prova,” ribadiscono gli artigiani e i commercianti, che vedono in Rigutino l’unica localizzazione logica per la stazione AV.
Mentre si discute di binari, però, Confindustria sembra preferire l’asfalto. Si parla di varianti chilometriche, appalti pronti e terze corsie sognate dal 1986. Ma non tutti sono disposti a sacrificare il futuro della mobilità sostenibile per una corsa al traffico su gomma.
“La localizzazione sbagliata della stazione AV peggiorerebbe la situazione attuale,” insiste il sindaco Ghinelli, rilanciando il messaggio: è il momento di scegliere la modernità e un’infrastruttura che colleghi Arezzo alle principali reti europee. La domanda, però, resta: Confindustria riuscirà a riconsiderare la sua posizione o continuerà a giocare il ruolo di Ponzio Pilato?