Ci sono due chiavi di lettura per la sconfitta dell’Arezzo. La prima è quella cabalistica, che identifica il Pineto come la “bestia nera” degli amaranto, capace di ottenere la terza vittoria consecutiva in tre gare disputate al Comunale, sempre con il punteggio di 2-1 e sempre in rimonta. La seconda è quella tecnica, che mostra una squadra incapace di imporre il proprio gioco, imprecisa nei passaggi e raramente capace di cercare l’affondo risolutivo.
Il Pineto chiarisce subito le sue intenzioni: portare a casa almeno un punto. Sin dal primo minuto, gli abruzzesi rallentano il gioco e ritardano la ripresa dello stesso. L’Arezzo, dal canto suo, fatica a costruire azioni in grado di impensierire la retroguardia ospite. Il primo tiro nello specchio della porta difesa da Tonti arriva al 22’ per opera di Pattarello, il migliore degli amaranto, se non l’unico a mettere in campo una prestazione positiva. Pattarello scambia bene con Montini e conclude deciso verso l’angolo destro, ma Tonti è bravo a deviare in angolo.
Il Pineto si rende pericoloso al 26’ con Bruzzaniti, che crossa una palla insidiosa in area, costringendo Trombini a un intervento in deviazione. Al 41’, ancora Arezzo e ancora Pattarello: bella azione sulla linea di fondo con Montini e Santoro che liberano il numero 10 per il tiro, ma anche in questa occasione Tonti respinge.
Quando sembra che si andrà al riposo sullo 0-0, arriva un episodio decisivo: De Santis, in scivolata su Pattarello, tocca la palla con la mano in area, e l’arbitro assegna il rigore. Dagli undici metri si presenta lo stesso Pattarello, che spiazza Tonti e porta in vantaggio l’Arezzo con il suo nono gol stagionale in campionato.
Nella ripresa, il Pineto si mostra più intraprendente, e l’Arezzo non riesce a trovare contromisure adeguate, subendo anche i modesti tentativi degli ospiti. Dopo 8’ è ancora Pattarello a impegnare Tonti, ma poi è il Pineto a rendersi pericoloso con un colpo di testa che finisce di poco a lato, complice un’uscita a vuoto di Trombini.
Il Pineto prende fiducia, mentre l’Arezzo arretra, lasciando l’iniziativa agli avversari. Il pareggio arriva al 72’ con Bruzzaniti, che approfitta di un tiro sbagliato di Schirone per insaccare da due passi. Ci si aspetta la reazione dei padroni di casa, ma questa non arriva. Anzi, gli ospiti danno l’impressione di poter vincere, e infatti trovano il gol del sorpasso grazie a un errore clamoroso di Gaddini: appena entrato, effettua un passaggio all’indietro da centrocampo. Il pallone, troppo veloce, inganna Trombini e finisce in rete.
L’Arezzo continua a mostrare un atteggiamento apatico e, a parte un colpo di testa di Gilli che sfiora la traversa, non crea altre occasioni per impensierire Tonti.
La partita si conclude con la contestazione del poco pubblico presente. Se alla vigilia delle due gare interne si attendeva una conferma dopo tre vittorie consecutive, le partite contro Vis Pesaro e Pineto ridimensionano notevolmente la squadra di Troise: solo un punto raccolto in due partite casalinghe e il quarto e quinto posto che si allontanano.
L’inizio del 2025 è ben al di sotto delle aspettative. Dal mercato di gennaio ci si attende l’arrivo di un attaccante, considerato che Ogunseye, anche oggi, è risultato estraneo al gioco e ha ricevuto fischi al momento della sostituzione con Gucci. Tuttavia, questa squadra necessita soprattutto di un’idea di gioco che al momento non si vede e che possa dare continuità ai risultati.
La pioggia nel Pineto (Alcyone, 1902-03).
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t’illuse, che oggi m’illude,
o Ermione.
Resoconto perfetto; unica pecca: dopo il 2 a 1 oltre al colpo di testa di Gilli ci sono state due clamorose occasioni da gol per Gucci, entrambe sprecate malamente