La Regione Toscana “scopre” che nell’area di San Zeno (Ar) e limitrofe c’è un inquinamento diffuso…
Dopo la recente nota della Toscana indirizzata all’Azienda USL Sudest su casi di inquinamento diffuso nella zona di San Zeno, con la quale si chiede se sono (sic!) o erano (ari-sic!) presenti in loco industrie che utilizzano o hanno utilizzato, per la propria attività produttiva, composti organo-alogenati volatili tipo PCE (Tetracloroetilene) e TCE (Tricloroetilene) o trielina…viene da dire “Buongiorno Regione, ben svegliata, dormito bene?”…
A parte l’ironia su queste “scoperte”, sono oltre 70 – ad oggi – le aziende della suddetta zona industriale che potrebbero usare i suindicati composti per le loro lavorazioni: come per tutti gli inquinanti, gli organo-alogenati si diffondono nell’ambiente in base alle proprietà fisiche e chimiche dei composti e dalla loro persistenza, affinità e diffusione nelle diverse matrici ambientali (acqua, aria, suolo).
In particolare, le caratteristiche di Tetracloroetilene (PCE) e Tricloroetilene (TCE) sono sia l’elevata volatilità che la densità notevolmente maggiore di quella dell’acqua, nonché la limitata solubilità in acqua.
Badando al sodo e purtroppo, il PCE produce effetti dannosi sulla salute, tramite esposizioni a lungo termine, con aumento del rischio di cancro alla vescica, di linfoma non-Hodgkin e di mieloma mulitplo.
Mentre il TCE è cancerogeno certo per l’uomo (Gruppo 1) attraverso tutte le vie di esposizione e rappresenta un consistente pericolo per la salute umana per la tossicità a livello del fegato, dei reni, del sistema nervoso centrale, del sistema immunitario e del sistema riproduttivo maschile; a peggiorare il quadro, effetti tossici sono anche rilevati a carico dello sviluppo dell’embrione e del feto.
Cara Regione Toscana (ex) Felix, vuoi cortesemente cominciare a tutelare la salute degli abitanti e dei lavoratori di quelle aree?
Altresì, caro Governatore Eugenio Giani, vuoi iniziare a pensarci pure tu a queste “cose”, oltre a concentrarti sulle consuete tartine, nell’occasione del primo dell’anno bagnate col tuo consueto tuffo acrobatico nelle acque fiorentine dell’Arno?
Fausto Tenti, Costituente comunista, Sez. prov. Arezzo.
Visto per puro caso, lo confesso, non vi seguo o meglio non vi seguivo. Qualche cortese informazione per favore, 1) la foto mi pare dell’inceneritore, me lo confermate? 2) le sostanze rilevate Tetracloroetilene (PCE) e Tricloroetilene (TCE) a cosa servono?
Nella mia forse grassa ignoranza li conosco come solventi, sgrassanti, roba da pulizia industriale. Sono anni che non vado all’inceneritore, ci andavo per i riduttori del nastro di fondo, per quelli degli scambiatori, per quelli del miscelatore del compost, non era come entrare in una sala operatoria certo, un po di sudicio qua e la c’era, che adesso si siano messi ad usare tonnellate di detergenti mi pare strano e poi perchè???
Ma le aziende della zona limitrofa all’inceneritore che producono cose belle e preziose le consegnano grondanti di sudiciume e quindi non usano detergenti?
Si è san Zeno.
Il Tetracloroetilene (PCE) e il Tricloroetilene (TCE) sono solventi clorurati ampiamente utilizzati in ambito industriale.
Usi principali:
Tetracloroetilene (PCE):
Principale solvente per il lavaggio a secco dei tessuti.
Usato per sgrassare metalli nell’industria meccanica.
Componente in alcuni prodotti per la pulizia e adesivi.
Tricloroetilene (TCE):
Utilizzato per la sgrassatura di parti metalliche in ambito industriale.
In passato, impiegato come anestetico (oggi vietato per motivi di tossicità).
Presente in alcuni prodotti chimici per la pulizia e adesivi.
Pericoli e Impatti Ambientali:
Entrambe le sostanze sono altamente volatili e persistenti nell’ambiente, con effetti tossici sulla salute umana, inclusi danni al fegato, ai reni e al sistema nervoso. Sono classificate come probabili cancerogeni dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC). Inoltre, possono contaminare il suolo e le falde acquifere, rendendo necessarie bonifiche ambientali nelle aree industriali inquinate.