Ah, Rigutino, idilliaco paese dove il sogno di una passeggiata spensierata si trasforma rapidamente in un incubo logistico degno di un film d’azione. Qui, ogni impresa quotidiana è un’avventura epica: tra ostacoli degni di un percorso di guerra e servizi ridotti all’osso, è chiaro che la vita nella ridente frazione si è evoluta in un manuale di sopravvivenza urbana.
La saga del pedone temerario
Camminare a Rigutino è un’attività che richiede audacia, agilità e, possibilmente, un’assicurazione sulla vita. Le auto parcheggiate in modalità “fai da te” ti costringono a scendere dal marciapiede – quando esiste – per avventurarti in mezzo alla strada, affrontando il traffico con il coraggio di un gladiatore. Per non parlare del ponte demolito da oltre un anno, che ha trasformato l’accesso al medico o al mercato in un triathlon non autorizzato.
La poesia della decadenza
Ma non è solo una questione di mobilità: ogni angolo di Rigutino sembra essere stato progettato per mettere alla prova la resilienza dei suoi abitanti. Vuoi sederti su una panchina? Prepara un cambio di pantaloni, perché le aree verdi somigliano più a discariche che a luoghi di ristoro. Vuoi avventurarti nell’area artigianale? Armati di un 4×4 – o di un mezzo anfibio se piove. Rigutino non è per i deboli di cuore: qui ogni cosa, dall’ufficio postale al negozio di frutta e verdura, richiede pianificazione militare e nervi d’acciaio.
Le vere priorità (secondo chi comanda)
Eppure, in questo contesto da distopia, ecco che emerge una perla di saggezza amministrativa: il Consiglio Comunale del 19 dicembre 2024 ha deciso che la priorità per Rigutino è… un marciapiede e l’illuminazione per il Parco di Rigutinelli! Finalmente, i pochi che frequentano il parco potranno godere di un’illuminazione degna di una sfilata di moda, mentre gli altri continuano a saltare le pozzanghere come gazzelle in fuga.
Riflessioni di fine anno
L’amministrazione sembra avere un talento innato per concentrarsi sulle questioni che interessano una ristretta minoranza, lasciando in secondo piano i problemi concreti e quotidiani che affliggono la maggior parte dei residenti. Perché preoccuparsi di rendere il paese vivibile, quando si può investire in opere dal fascino tanto scenografico quanto inutile?
Buon Natale, cari concittadini rigutinesi. E ricordate: se Babbo Natale non passa quest’anno, è perché il suo slittino non è attrezzato per le strade di Rigutino.
Ma dove vai se la “rota” non ce l’hai.