Se dovessi scegliere un maestro spirituale che rispecchi il mio pensiero, la mia visione della vita e delle connessioni tra dimensioni diverse, quel maestro sarebbe Rudolf Steiner, austriaco nato nel 1861 e vissuto fino al 1925. Ogni parola, ogni idea che emerge dai suoi scritti sembra risuonare profondamente con ciò in cui credo da sempre. Steiner non è solo un filosofo o uno studioso: è stato un ponte tra il visibile e l’invisibile, tra la scienza e lo spirito, tra la materia e l’anima.
Steiner ci ricorda che l’essere umano è una creatura complessa, composta da tre dimensioni fondamentali: corpo fisico, corpo astrale e corpo eterico. Ognuna di queste parti contribuisce a creare il nostro equilibrio tra la realtà tangibile e quella invisibile. Secondo lui, però, la maggior parte delle persone non è in grado di percepire queste dimensioni più sottili, proprio come in passato non si conoscevano le onde radio o le energie elettromagnetiche, pur essendo sempre esistite. È una questione di maturità spirituale e di evoluzione interiore, e solo pochi, circa un 20%, riescono a entrare in contatto con queste realtà invisibili.
Un esempio straordinario del suo pensiero si trova nel Goetheanum, il centro spirituale e culturale che Steiner progettò a Dornach, in Svizzera. Il primo edificio, ideato e costruito interamente in legno e decorato solo con colori naturali, fu completato nel 1920, ma distrutto in un incendio doloso nel 1922. Nonostante questo tragico evento, Steiner decise di ricostruirlo. Il secondo Goetheanum, progettato dallo stesso Steiner, pur non essendo architetto, fu completato nel 1928, tre anni dopo la sua morte. Questo edificio in cemento armato, tra i primi al mondo a utilizzare questo materiale in modo espressivo, rifletteva le sue idee sull’arte e la spiritualità. Ancora oggi, il Goetheanum è un centro di riferimento per studiosi e appassionati di tutto il mondo, immerso in un paesaggio ameno, lontano dal caos delle metropoli.
In modo molto personale, posso dire di aver vissuto esperienze che sembrano confermare la visione di Steiner. Una fra tutte, la più devastante, è il ricordo di quando, per tre sere consecutive, vidi mia suocera dopo la sua morte. La vedevo attraverso l’enorme specchio del mio bagno: mentre alzavo il capo, dopo essermi detersa il viso a tarda notte (come sono solita fare, dopo aver addormentato i miei tre figli e sistemato casa), alzavo gli occhi per asciugarmi il volto e lei era lì. Riflessa nello specchio, in piedi, appoggiata alla porta dietro di me, vestita come sempre, ferma, con le mani in grembo, come era solita fare in vita. Non mi parlava, ma la sua presenza era così forte da farmi venire i brividi. Pensate che spavento! Dopo il terzo giorno, presi coraggio e le dissi: “Se hai qualcosa da dirmi, mamma, fallo ora, altrimenti vai in pace o da uno dei tuoi figli..( ne aveva avuti dieci: cinque maschi e cinque femmine e io ero la moglie, da anni, del suoprimogenito..) Da allora non la vidi più. Negli anni, diventata più grande, mi sono pentita di non aver accolto meglio quella sua presenza, di non aver cercato di capire cosa volesse comunicarmi. Forse era un’occasione per comprendere meglio quel ponte tra i vivi e i morti di cui parlava Steiner.
Non tutti, però, condividono questa sensibilità o apertura verso il mondo invisibile. Nella mia famiglia, penso a mia madre e a mia zia Noemi, due delle quattro sorelle di mia madre, che considero sensibili come me. Ricordo che mia madre aveva come amica personale una medium, una donnetta molto, molto umile, che un giorno predisse tutta la mia vita con una precisione sconcertante. Ne parliamo ancora in famiglia: ogni parola che disse allora si è avverata con il tempo, lasciandoci senza fiato.
Gli altri, incluso mio marito, sono più distanti da questa dimensione. Al momento, anche i miei figli non credono pienamente a queste cose. Forse è una questione di maturità spirituale, o forse semplicemente non sentono la stessa connessione. Ma un giorno, spero, capiranno quanto sia importante questa parte del mio mondo interiore e che esperienze mi ha riservato il destino, anche se non sono state a livelli di medium o simil persone che hanno a che fare spesso con il paranormale.
La visione di Steiner non si fermava, però, alla teoria. Fu, per esempio, il primo studioso dell’agricoltura biodinamica, che rispetta i cicli naturali e la connessione con la terra, e si occupò sopratutto dell’educazione nelle sue scuole Waldorf: ogni sua idea era pensata per armonizzare corpo, anima e spirito. Credeva che il progresso dell’umanità dipendesse dall’equilibrio tra ciò che siamo capaci di creare e la consapevolezza del nostro posto nell’universo.
Sono consapevole che l’80% delle persone, probabilmente, non si riconoscerà in questo mio scritto, e va bene così! Ho sentito il bisogno di esprimermi in piena onestà, conscia che non è un percorso comune. Aggiungo, per chiarezza che, nella mia vita, non ho mai fumato, non ho mai bevuto perché sono astemia, e non mi sono mai drogata. Bevo da sempre solo acqua con limone e tè verde. Forse, chissà, proprio questa semplicità, che per alcuni può sembrare insolita, mi ha portato ad aprirmi con cuore sincero a questo tipo di esperienze. Pazienza se qualcuno non si riconosce in queste righe: ciò che conta è aver dato voce a un pezzo importante del mio mondo. Credetemi…è stato, per me liberatorio! 🤗
S.S.C.